Everyday Happy

Venerdì


Non è che io abbia sempre immaginato la mia vita così come è ora.No, non l’avrei mai detto.Come tutte le ragazze adolescenti (o almeno la maggior parte), non pensavo ad altro che a divertirmi. Ricordo con piacere gli ultimi anni di superiori. A scuola ero brava, incredibilmente mi riusciva bene lo studio ed ero arrivata ad avere la media dell’8. Le settimane scorrevano tranquille, in attesa che arrivasse presto il weekend così da poter uscire con gli amici. Ho fatto diversi “sbagli”, frequentato gente più o meno raccomandabile, ballato in postacci e fumato sigarette.Cercavo negli occhi dei ragazzi quello sguardo che ti colpisce il cuore. Mi innamoravo, piangevo, mi arrabbiavo e poi ricominciavo tutto da capo.Poi, un mattino mi svegliai e mi chiesi cosa fare ora della mia vita.La scuola era finita. Gli esami pure. Avevo in mano un diploma che forse non mi avrebbe portato lontano, ma che mi servirà per trovare un lavoro stabile e non troppo impegnativo.Il primo impatto col lavoro, iniziato quasi per scherzo. Il primo stipendio. La patente. Le pretese del capo. I litigi coi colleghi. La pausa pranzo e la pausa caffè. Le cene di natale e i giorni di pioggia in motorino. Restare a letto il sabato mattina, dopo aver fatto tardi la sera prima. Frequentare locali più “in”, gente più grande, amici nuovi e amici ritrovati. Ad un certo punto mi ritrovai a chiedermi dove mi avrebbe portato tutto questo. Nel mio immaginario mi vedevo sposata con figli, ma era un’idea così distante da quello che ero, così proietta avanti nel futuro…Eppure è accaduto. Fantasticavo su un marito perfetto, ed ho trovato lui, imperfetto, ma che mi ha fatto innamorare. Sognavo una bimba, ed è arrivata lei, così perfetta da farmi paura.Mi sarebbe piaciuto una casa col giardino, e entro l’anno sarà nostra.Tutto realizzato. Tutto eseguito alla perfezione. Solo che non mi aspettavo che le cose andasser così. Non mi aspettavo tanto. O semplicemente non mi aspettavo di crescere.Si ecco… sono cresciuta e ormai mi sento di far parte del mondo. Di aver dato un senso alla mia vita. Son soddisfatta di quello che ho, perché ora ho qualcosa di concreto, di vero, di reale, di tangibile.Molti miei amici di allora invece, sono rimasti indietro. Hanno ancora le serate in discoteca, gli aperitivi, le macchine, le belle ragazze, i vestiti firmati, il cellulare di ultima generazione. Un lavoro così e così, un fidanzato, vivono ancora coi genitori e sognano il matrimonio principesco. Non hanno altro. Non sono soddisfatti, ma neanche lo ammettono, prolungando di anni quell’eterna adolescenza che è la loro vita. Q