Quel poco da dire

LO SCRITTORE È PRESENTE 150 – 30 maggio 2019


MORO   Da piccoli mio fratello e io abbiamo avuto un cane. Era un piccolo barboncino, così nero da meritarsi il nome di Moro. In campagna mio nonno lo aveva preso per noi. Ci seguiva ovunque, tentando anche di arrampicarsi sugli alberi su cui salivamo veloci. La sera dormiva nella rimessa. La famiglia non voleva un cane in casa. Così la sera era tristissimo rinchiuderlo, al buio. Quando però la mattina lo si andava a “liberare”, il fortunato che apriva quella porta era subissato dalle sue feste. Così, mio fratello e io la mattina imparammo a svegliarci presto per arrivare prima…