Quel poco da dire

LA SPIAGGIA

La spiaggia era troppo affollata per i suoi gusti. Decise di allontanarsi un poco incamminandosi lungo la riva verso una zona meno frequentata. Da quella parte non c’erano paesi, quindi meno persone vi si recavano. Mentre passeggiava sulla spiaggia ormai deserta una splendida ragazza uscì dalla macchia venendo verso di lui. Lo prese per mano guardandolo in modo sensuale e lui si ritrovò a giocare nella schiuma delle onde con lei, ad esplorane dolcemente il corpo accarezzandola a lungo, a lasciarsi toccare, a fare l’amore rotolandosi nella sabbia. Fu svegliato dal sole che picchiava sulla testa, forse troppo…

IL MANTELLO

Il conte Fascetti d’inverno indossava sempre il suo cappotto lungo di panno nero. Giovanni, il suo maggiordomo, ogni volta lo prendeva dall’armadio, dove era appeso frontalmente, e lo aiutava a indossarlo. Quando il conte rientrava, lo aiutava a sfilarlo e lo appendeva al suo posto. Sempre troppo vicino Giovanni, sempre girato il conte, nessuno dei due si accorse per tutto l’inverno di quel buco a forma di triangolo sul retro fatto dal nipotino Lorenzo, quando lo aveva tagliato per rifare il mantello al suo Batman, che lo aveva perso in una delle sue furiose battaglie vicino al camino...

L’AQUILONE

Come facessero gli aquiloni a salire verso l’alto e volare era un mistero mai capito. Non gli era mai riuscito di costruirne uno in grado di prendere il volo, ma neanche di tenerne in aria uno di quelli comprati già fatti. E invidiava gli altri ragazzi cui tutto questo riusciva sempre.

Aveva anche provato a salire sull’albero più alto e di lì lasciarlo andare, ma niente!

Così un giorno prese gli straccali del nonno, legò le due estremità alle biforcazioni di un albero ormai secco del giardino, posizionò l’aquilone nel mezzo e tirò forte: per poco tempo, ma volò…

RIABILITAZIONE

Quando Isabella seppe che Arturo, per uscire con lei, una sera aveva sottratto il denaro dalla cassa del negozio dove lavorava, decise che doveva rimediare.

Chiese al padre di prestarle 50 €, andò nel negozio e, senza farsi vedere, fece scivolare la banconota sotto il bancone. Poi chiese al proprietario di prenderle l’ultima stoffa in basso nell’espositore. Quando si chinò, il signor Giovanni vide la banconota. Immediatamente pensò ad Arturo, che era stato accusato del furto.

“Ma non li aveva presi!”. Lo chiamò subito: “Perdonami per aver dubitato di te!”

Arturo e Isabella ora vivono in una bellissima casa…

LA TAVERNA

Una sera l’avventore astemio di una taverna vide sedersi di fronte a lui una misteriosa signora, bianca in volto e con uno strano attrezzo in mano.

“Chi sei?”

“La morte.”

“Sei qui per me?”, chiese terrorizzato.

“Non so ancora, qualcuno stanotte devo prendere.”

Gli propose una partita a scacchi. Giocò in paura, convinto che ne dipendesse la propria vita. Perse! Andò a dormire, ormai certo che quella notte sarebbe morto. Disse addio al mondo, ma riuscì ad addormentarsi.

Il mattino dopo, quando scese, vide che tutti gli altri nella taverna, oste e avventori, erano morti avvelenati dal vino.