Quel poco da dire

MECCANISMI

Lo aveva svegliato uno strano rumore, un sussulto. L’astronave era al buio, come doveva. Il computer accese automaticamente le luci. Massima evoluzione dei processori della sua generazione, l’unico in possesso di tutto lo scibile della razza umana, poteva gestire totalmente le funzioni di un’astronave così sofisticata. Nessuna macchina, nessun uomo si sarebbe potuto ormai più sostituire a HAL 20.000.

John si recò in plancia.

“HAL, accendi il quadro comandi.” TAC, immediato.

Nella rotta dell’astronave c’era però qualcosa di errato. Sembrava quasi che andasse a zig-zag.

“HAL, verifica la traiettoria di rotta.”

“Bzz..”

“Hal, verifica!”

“Ma che bel castello, marcondiro-ndiro-ndello…”