Quid novi?

Ari - Klaatu, Barada, Nikto


No, non è che uno si sveglia e dice mo' rifaccio lo stesso post che ho fatto pochi giorni or sono. Il fatto è che la famosa frase del film Ultimatum alla Terra è stata utilizzata anche nel film "L'armata delle tenebre", quale formula magica che il protagonistra dovrebbe usare per impadronirsi di un libro magico, il Necronomicon, il libro dei morti.Il film di Sam Raimi, con protagonista Bruce Campbell, è di tipo horror-umoristico-demenziale e viene ampiamente trattato su Wikipedia come se ci trovassimo in presenza di un autentico capolavoro, il che lascia presagire che si tratti di una boiata pazzesca: ciò è vero solo in parte. Il film si guarda infatti volentieri ed è abbastanza divertente. Vero è che tutti i gusti son gusti, ma da buon blogger sono costretto ad affermare senza tentennamenti che, se una cosa la affermo io, deve trattarsi necessariamente della verità assoluta.In effetti, quella che dovrebbe essere una delle scene più divertenti, secondo la vulgata, non dimostra di essere un gran capolavoro. Ovviamente il protagonista, all'atto di impadronirsi del Necronomicon, dimentica la formula magica che gli consentirebbe di portare a termine l'impresa, con effetti moderatamente comici.Quale è allora il merito del film? Ovviamente, da buon blogger -come tale depositario della Verità assoluta-, mi trovo costretto nuovamente a fingere una professione di falsa modestia e pertanto non dirò che è quello di aver fornito, con alcune sue scene, l'ispirazione al mio ultimo video (alla cui realizzazione ha collaborato una cara amica che ha raccolto, anche da altre fonti, i filmati utilizzati).In realtà il mio scopo sarebbe esattamente questo, ma buttare in pasto la verità nuda e cruda  alle masse è sempre sconveniente, come ogni blogger che si rispetti -rigorosamente di sinistra, perciò- afferma ad ogni piè sospinto. Un po' di sana disinformacija non guasta mai: è elegante, snob è ti fa sentire importante (cazzarola, fate una ricerca su google con tale parola e vedrete quanto sia vasta la pletora di onniscienti).La musica la ho composta nel 2001, su un multitracia con 32 tracce audio, definendola in stile grunge. Anche la scelta di tale termine va considerata geniale, essendo priva di qualsiasi concreto significato. Il grunge si caratterizza soprattutto, secondo la mia filosofia musicale, per la sporcizia dei suoni, realizzata tramite un uso esasperato degli effetti. Si tratta perciò di uno stile a me assai congeniale, dato che per sporcare i suoni io non ho nemmeno bisogno di usare effetti: è una mia dote naturale!Va bene, noto una certa curiosità nel volgo profano, fremente in attesa della presentazione di uno dei massimi capolavori della musica contemporanea -che cambierà per sempre i gusti musicali- e cedo alle pressanti preghiere. A grande richiesta, mia, ecco a voi, dalla mia Videogallery, Grunge 2001. Io vi ho avvertito!