Quid novi?

Frangar non flectar


Mi spezzo ma non mi piego. Talvolta però sarebbe meglio dire "Facis de necessitate virtutem": fai di necessità virtù.Il presente post era stato ideato sulla base della citazione di una frase di Schopenhauer (La solitudine è il destino di tutte le grandi menti) che avrei tanto voluto fosse riferita a me. Da quando ho scritto il post sull'amicizia, or sono due mesi, si è verificato uno strano fenomeno: gli amici sono come per incanto spariti, evaporati direi! Il bello è che tutto è accaduto così improvvisamente. Il silenzio si è impadronito di questo blog, nel quale regna ormai sovrana la solitudine. Sono talmente solo che nemmeno io vengo più a farmi visita!Temo pertanto che sia più adatta alla bisogna la menzione di un pensiero di Nietzsche: "Per chi è solo, anche un rumore è una consolazione". Ciò mi riporta alla memoria un fatto di vita vissuta, da me appreso di recente, che passo immantinente a narrare.Gigi, appassionato di motociclette ed intenzionato ad acquistare una Harley Davidson, spulcia diversi annunci e, trovatone uno interessante, va a vedere la moto che trova in condizioni perfette, tanto da sembrare nuova.  Il vecchio proprietario gli spiega il segreto dell'elisir dell'eterna giovinezza della moto: "Basta che ungi con della vaselina le parti cromate quando piove e la moto resterà perfetta!"Gigi compra subito la moto e la stessa sera la sua ragazza lo invita a cena a casa, ove si reca a cavallo della sua fiammante moto. Arrivato a destinazione, la ragazza lo accoglie sulla porta e gli dice: "Non stupirti se a tavola nessuno parlerà: nella mia famiglia è usanza che il primo che parla laverà i piatti."Gigi entra e vede pile di piatti sporchi dappertutto: in cucina, in salotto, in bagno, ovunque! I commensali sono Gigi, la sua ragazza, i genitori e la zia. Inizia la cena e nessuno parla. Arrivati al secondo, Gigi adocchia la sua ragazza e pensa: "Voglio proprio vedere se continuano a stare zitti ...": la prende per mano, la corica sul tavolo, la spoglia e se la sbatte. Nessuno dice alcunché.Ripresa la cena, dopo un po', Gigi adocchia la giovane zia e pensa: "Stavolta qualcuno dirà qualcosa...". La sdraia sul tavolo e si fa anche lei. Ancora una volta, nessuno apre bocca. Avendoci preso gusto, Gigi adocchia la piacente madre della ragazza, la stende sul tavolo e si tromba anche lei. Tutti zitti di nuovo.Mentre prendono il caffé, in un silenzio sempre più imbarazzante, Gigi sente un tuono, guarda fuori dalla finestra e vede iniziare a cadere la pioggia. Preoccupato per la sua nuova moto, Gigi tira fuori il tubetto di vaselina, al che il padre della ragazza sbotta: "Ah no!!! Basta così eh!?!?!? Vabbé, li lavo io 'sti cazzo di piatti!!!"