Quid novi?

Leporeambi


Ludovico Leoporeo fu un prelato che, nella sua epoca, assunse una certa notorietà quale inventore di forme poetiche alquanto astruse, fatte principalmente di parole spesso inventate e di rime le cui prime lettere seguivano l'ordine alfabetico.Quello che segue è l'incipit della "Centuria di Leporeambi", pubblicata nel 1652, dal quale si può già intravedere il tenore alquanto originale delle opere del Leporeo.A gente studiosa, intendente, curiosaO Signori verseggiatori, Accademici Armonici, Aristodemici, Platonici, Mistici, Scolastici, Umoristici, Fantastici, avidi di poemetti, gravidi di concetti, tronfi di boria, gonfi di vanagloria che sapete essere, e potete tessere studiosa melodia in prosa ed in poesia, leggete, che sentirete nell'idioma di Roma volgare, che non ha pare, cotesto strambo contesto centone poetico in cartone leporeambo alfabetico, che spera dilettarvi con mostrarvi novella e bella maniera; e però ho ritrovata e publicata una norma poetica di forma bisbetica, e con licenza dell'eccellenza d'Apollo ho fatto un rollo ed una vasta catasta di rimucciole sdrucciole e componimenti scivoli, correnti al paragone del Teverone di Tivoli, alla barba de Iarba e di quanti coribanti cantorno nel contorno di Arno, d'Ebro, di Sarno e di Tebro. Orsù dunque chiunque si sia capace della mia trisonia, vengami seguace e tengami dietro, ché mi istrado in Libetro e vado a diporto nell'orto con le sorelle aonie, belle zitelle eliconie. E la fontana pegasiana m'innonda così feconda, che non m'occorre l'asciuttarello rimario del Ruscello, né mi soccorre il crusco vocabolario etrusco, non avendo inopia, ma possedendo copia di parole inaudite e di cantafole erudite. Però stampo, e (se non inciampo) spero da dovero d'esser chiamato ed additato per caporione di questa nuova invenzione, che giova e diletta a chi ha testa perfetta. Se sarete amici m'imitarete.Vivete felici. Servitore di core, del vostro inchiostro amico corporeo, Lodovico Leporeo.Il testo sopra riportato è tratto dal sito Biblioteca Italiana.Sul sito di Loris Pellegrini è riportato il testo di "Leporeambi alle Dame e Accademie Italiane", edito da Fei nel 1641, con interessanti note del gestore del sito.Google Libri riporta i pdf di quattro opere complete del Leporeo