Quid novi?

Due sonetti del Tasso


SONETTO I A nobiltà di sangue, in cui bellezza Fiorisce a prova, e come il sol risplende, A valor, a saper, che più s'intende, Dov'egli più si loda e più s'apprezza: A chiaro ingegno, a pura mente avvezza In contemplar le forme, ond ella scende: A spirto ardente che se stesso accende, Or nulla gloria è no^a e nulla altezza. E nvidia a voi non fanno avari tempi Per diadema ch'usasse il verde Egitto per fallace onor di vaghe stelle. Che più degne virtù, luci più belle Vi son vera corona; e'n Duce invitto Vince la nuova fede antichi esempi. Torquato TassoImpresso alla pag, 98 della parte II -delle Rime del Tasso in- data di Brescia 1503 in 8." Intitolato alla Signora 'Bianca Cappello granduchessa di Toscana. Nel tom. III delle Rime di Torquato Tasso di nuovo corrette ed illustrate (dal Rosini) Pisa, Capurro, 1822 in 8.<^ pag. 13, si vede intitolato, non si sa come, al signor Virginio Orsini. SONETTO II La Regina del mar, che n' Adria alberga E 'n terra signoreggia e'n mezzo all'onde, E 'l capo estolle e 'l piò nell'acqua asconde, E 'l nome al Cielo avvien che inalzi ed erga: Più che per aura, ond'atro orror disperga, E per Sol che Tillustri e la circonde, Per voi si rasserena e non altronde Par che luce e candor si chiaro asperga. E benché Atene, Sparta, Argo e Corinto E Roma dian gli esempì, onde s'adorni, Ella colostri merti all'altre il porge. Perchè nel premio usato in voi si scorge Non usata virtù, eh' a' nostri giorni, Quel, che seguì, già pareggiando ha vinto. Torquato TassoImpresso alla pag. 99 della II parte delle Rime del Tasso in data di Brescia 1593 in 8. col titolo come il precedente alla signora Bianca Cappello. E' ricordato dal Tasso nella sua lettera del 28 di giugno 1586 col num. 526 dell'Epistolario edito dal Guasti. Da "Cinquanta madrigali inediti del Signor Torquato Tasso alla Granduchessa Bianca Cappello nei Medici", Firenze, Tipografia di M. Ricci, Via Sant' Antonino, 9, 1871.