Quid novi?

La Bella Mano (001-005)


La Bella mano di Giusto de' Conti.La prima edizione della raccolta di poesie di Giusto de' Conti (1390-1449, la data di nascita è incerta, come pure il luogo, che si pensa sia Valmontone) risale al 1472, ma tale Canzoniere fu scritto circa 30 anni prima.IAmor quando per farmi ben feliceL'alta amorosa spina nel cor mioPiantò colla gran forza del disio,Che fin nelle mie piante ha la radice,Mi fe' pria singular più che finice,Mentre a mia voglia a morte l'alma invio,Et poi mi tinse nel tenace oblio,sì che me ricordar di me non lice.Da inde in qua mia voce mai non tacqueMa sempre ovunque fosse lagrimandoD'amore et di madonna se ragiona.Così di lei parlare ognor mi piacque,Il suo bel nome nei mei detti alzando,Ch'en tante parti per mia lingua sona.IIA l'alta impresa, ove la mente stancaDriza lo ingegno et le parole morte,Soccorra chi m'ha posto in dura sorteChe lo intelletto per se stesso manca.Porgami speme quella bella et biancaMan che el cor strugge et par che mi conforteEt renda l'alma in sua ragion più forte,Che spesso le mie guance inrossa e imbianca.Per me non basta raccontar l'ingannoOnd'io fui preso el di chi innamorai,Né di costei l'angelica beltade.Né con qual forza in mezo il cor mi stannoGli occhi infiammati di celesti rai,Che vita m'han spogliata et libertade.IIIGiunse a Natura un bel pensier gentilePer informar fra noi cosa novella,Ma pria mill'anni imagino, ch'a quellaFaccia ligiadra man ponesse et stile.Poi nel più mansueto et nel più umileLieto ascendente di benigna stellaCreò questa innocente fiera et bellaAlla stagion più tarda e alla più vile.Ardea la terza spera nel suo celoUnde sì caldamente amor s'intornaEl giorno, che el bel parto venne in terra.Ed io mirava la più degna formaQuando vestè d'un si mirabil veloQuest'anima gentil che me fa guerra.IVO sola qui fra noi del ciel finice:Ch'alzata a volo nostra età s'obscuraEt sopra a l'ale al ciel passi sicuraSì che vederla apena ormai ne lice.O sola agli occhi miei vera beatrice,In cui si mostra quanto sa natura,Bellezza immaculata et vista puraDa far con picciol cenno ogni uom felice,In voi si mostra quel che non comprendeAl mondo altro intelletto se no il mioCh'amor lieva tant'alto, quanto v'ama.In voi si mostra quanto amor s'accendeL'anima gloriosa nel disio,Che per ellectione a Dio la chiama.VQuesta angeletta mia da l'ale d'oro,Mandata qui da il regno degli Dei,Non so che nell'aspetto aggia con lei,Che come cosa santa sempre adoro.Dei spirti eletti il più gentil di loroVenendo a noi con gli altri semidei,(Nel fronte porto scritti i pensier miei)Dalla più degna spera et alto coro,Dal volto, acceso d'un celeste raggio,Sfavilla et dai begli occhi la vaghezza,Che il cor m'ha pien d'ardente caldo et gelo;Et dalla bocca colma di dolcezza,Riversa il bel parlar sì dolce e saggio;Come colei che lo imparò dal cielo.(continua)