Quid novi?

Rime di Cino Rinuccini (6)


RIMEdiM. CINO RINUCCINIfiorentinoSCRITTO DEL BUON SECOLO DELLA LINGUASonetti, canzoni e ballate e altri versi composti da Cino diM. Francesco Rinuccini cittadino fiorentino, ed uomo neisuoi tempi di lettere ornatissimo.15Se quel pietoso, vago e dolce sguardo,Con che Amor mi lusinga e mi mantiene,Fosse dal cor, le mie innumere peneFinirien tosto, e ’l foco ove tutt’ardo.Ma perch’io temo che l’aurato dardo,Con che Amor fiere l’amorose vene,Lei non pungesse; con maggior cateneRilego me, ed assai più riardo,Ch’io nol fei pria, quando lieto perdeiLa bella libertà, ch’or vo piangendo;E dopo il dolce cognosco l’amaro.Ella che vede chiaro i pensier miei,Di ciò lieta si sta, e sorridendoVuol ch’io languisca, ond’a mie spese imparo.16Ben mi credea che per allontanarmi,Dall’ignobile vulgo, che sempr’erra,Por fine alquanto alla mia lunga guerra,Ed in tranquilla pace riposarmi.Ma ’l mio crudel signore ha prese l’armi,Con le qual sempre i suoi suggetti afferra,Ond’io che sono un fral corpo di terra,Non veggio dove omai possa scamparmi.Però che quant’io sto più solitario,Più pinge nel vot’animo la Dea,Questo crudele infin dal terzo cielo,Con crudo aspetto e ver di me sì rea,Ch’io temo di mio stato frale e vario,Nè più speme ho nel suo dorato telo.17Amore, io trovo in te solo uno scampo,Quando egli avvien che gli occhi pien di sdegniVolge in me quella con turbati segni,Che mi mantien nel foco ov’io avvampo.Questa è speranza che mi tiene in campoE per mia pena assottiglia suo’ ingegni;Onde dolente aspetto che tu vegniA raddolcir degli occhi il chiaro lampo.Ella mi dice; il tempestoso mareTranquillar vedi, e farsi il turbo chiaro,E le fresche campagne rinverdire.E così mi conforta ad aspettare,Dicendo; il lume che t’è or sì avaro,Ancora arà pietà del tuo martire.