Quid novi?

Rime di Cino Rinuccini (9)


RIMEdiM. CINO RINUCCINIfiorentinoSCRITTO DEL BUON SECOLO DELLA LINGUASonetti, canzoni e ballate e altri versi composti da Cino diM. Francesco Rinuccini cittadino fiorentino, ed uomo neisuoi tempi di lettere ornatissimo.24Io non ardisco di riguardar fiso,Te mirabil Fenice,Perchè ’l cor dice — rimarrai conquiso.Dagli occhi tuoi escano i chiari raiCh’altrui fan duro sasso,Cambiandosi le membra tutte quante.Dell’antica Medusa le forz’hai.Oimè, tristo, lasso,Che già sento mancare il cor tremante.Ah, che esempio sarò nel mondo erranteDi non mirar l’altezzaDi tua bellezza — fatta in paradiso!25In coppa d’or zaffir, balasci e perle;Cantar donna amorosa in verde prato;E con vittoria cavaliere armato;E fiammeggiare in ciel lucide stelle;E fiera in selva con gaetta pelle;Leggiadro drudo da sua donna amato,Cantare in versi il suo benigno fato;Amanti donnear vaghe donzelle:Tutto è niente a veder questa Dea,Che fa invidia al cielo onde è discesaE di bellezze avanza Citerea.Perchè dunque sostien cotale offesa,Amor, che fuor della tua corte steaChi s’arma contra te e fa difesa?26O vezzoso, leggiadro e bianco nastroCh’avvolgi i capei d’or sanz’alcun’arte;O gigli, o rose in quella fronte spartePiù lucente e polita che alabastro.Occhi splendïenti più che astro,Ove ’l bianco dal ner sì ben si parte;O viso, cui natura sì comparte,Ch’aggiunger non vi può arte nè mastro.Certo che Paris mai la bella Elèna,E Troiolo Criseida in veste bruna,Nè Achille la nobil Pulisena,Nè Iove Dafne amato avrebbe o alcuna;Perchè veduto avrien leggiadria piena,Gentilezza e biltà tutte in quest’una