Quid novi?

Sestina


SestinaQuando nel primo grado il chiaro soleEntra dell’Ariète, sicchè i fioriVestono i colli e gli arbuscei le fronde,In verde prato gir vestita a biancoVidi una donna con cerchio di perle,Composto con grand’arte in lucent’oro.I suoi biondi capelli un nodo d’oroRilegava sì ben, che invidia al soleFacea, mischiando i bianchi e’ rossi fiori,Annodandogli tutti in verdi fronde,Per avvolgerli insieme colle perle,Et adornarsi sotto il manto bianco.Fiso guardando tra ’l bel nero e biancoNegli occhi, che parean ciascuno un sole,Abbagliai sì ch’io caddi come i fioriCon lor succisi gambi, o come frondaQuando è spezzato il ramo; nè più l’oroRiconosceva, nè color di perle.Allor trasse la man bianca di perleDisotto al prezïoso vestir bianco,Dove una ruota avea trapunta in oro,E chinò la man bianca giù a’ fioriRicoprendomi tutto colle fronde.Così dormi’ infino all’altro sole.Ma poi ch’io mi svegliai non vidi il sole,Ch’era sparito, e la fronte di perleCol suo serico adorno vestir biancoDi varj nodi tutto ornato a oro;E secche si eran già le verdi fronde,E spenti tutti e bianchi e’ rossi fiori.Allor gridai; o ben mondani, o fioriCaduchi e lievi, o fuggitive perle,Ed o fragile e debíl vestir bianco,Ed o vani pensier nel fallac’oro,Voi non durate a pena un brieve soleRivolgendovi come al vento fronde.Sicchè la fe ch’a voi, o fiori o fronde,Avea, abbandono e perle e bianco e oro,E a te mi raccomando eterno sole. Cino Rinuccinida Rime di M. Cino Rinuccini