Quid novi?

Tasso madrigali 11-15


Cinquanta madrigali inediti del Signor Torquato Tassoalla Granduchessa Bianca Cappello nei MediciFirenze, Tipografia di M. Ricci, Via Sant' Antonino, 9, 1871. I Madrigali alla Serenissima Granduchessa di Toscana11A te benigno il Cielo, Adria, si gira E nel tuo seno il mar senz'onda giace: A te d'intorno tace Il vento e dolce eterna aura sospira. Il Sol, che in te meravigliando mira, Da tuoi begl'occhi i suoi giammai non torse Tra sé dicendo, forse Che non consente a me l'eterno Giove Ch'eternamente i' non mi affisi altrove?12Dal bel seren discesa, Candida fonte, ove ogni grazia piove, Alle tue limpid'acque Amor mi muove ch' à di sete d'honor l'anima accesa; Deh! se preghiera humana al cielo è intesa, Tu che dal ciel discendi Gradisci e'ntendi chi tacendo chiede D'haver dal fonte di pietà mercede.13Nobil fiamma celeste Che in alto sempre sfavillando ascende, Non meno in sé risplende Quando altri adorna e di splendor riveste; Santi lumi del Ciel, quando voi deste Chiaror già tanto a lei Le' pur diceste al par di noi tu dei Col vago tuo Candore Spogliare altrui di tenebroso horrore.14Candida più ch'el Sol lucida e bella. Se sol col lampeggiar d'un dolce riso Serena il tuo bel viso Ogni più tempestosa atra procella, Soccorri alla mia stanca navicella, Sgombrane il suo periglio, Basta un girar del tuo tranquillo ciglio.15Mirate in sul mattin Candida splendeLucidissima stellaNon Vener no, ma luce alta novella Che di sovrano amor gli animi accende;Quanta serenità da lei discende!Fugasi ogni tempesta,Il Cielo e'l Mar s'arresta:L'onde posan tranquille, han pace i venti;Che non han tregua i miei sospir dolenti?XI.1. 11 girar del cielo, oggi rimane proprietà poetica che ha riscontro in Dante (Purgatorio XIV, v. 148): Movesi il Cielo e intomo vi si gira Mostrandoci le sue belle e eterne: E l'occhio vostro pure a terra mira.8. L'eterno Giove. Nella Gerusalemme, St. 22, Canto X e Canto XFV St. 68 II gran pianeta eterno.XII.1. Col titolo: In nome d'una Gentildonna, cioè per Madonna Caterina Strozzi Frescobaldi pel donativo di una veste con otto imprese alla signora Bianca. Le imprese furono: I. Una fonte, II. Vaso ardente. III. Nave procellosa, IV. Il crepuscolo, V. Un lauro, VI. La luna, VII. Il sole, VIII. La fedeltà; ornamenti tutti compresi in piccoli tondi egregia opera di gentile arte. 2. Candida, cioè Bianca ed è poetico, volendone velare il nominativo della persona. Essendo al Tasso già occorso di praticarlo con altri Madrigali allo stesso indirizzo, già stampati, non s'intesero che fossero diretti alla Granduchessa. 3. L'impresa era una fonte col motto Inter Opes Inops. 4. L'anima accesa. Rammenta quel verso della Gerusalemme, St. 53, Canto XVI: Dal mal concetto ardor l'anima accesa. 8. Nella Gerusalemme, St. 64, Canto XIX: Ben ei darà ciò che per te si chiede. Ma congiunta l'avrai d'alta mercede.XIII.1. Una fiamma uscente da un vaso col motto Splendeat Usu. 2. Nella Gerusalemme, St. 73 del Canto I a proposito dell'arder del sole: Va più sempre avanzando e in alto ascende. 8. Candore, cioè la bellezza di Bianca che fa soggetto di altre poesie dello stesso autore in lode della medesima. Oltre i Madrigali che si riportano (in aggiunta) Non hanno, amor, qui loco, ec. Candido fior germoglia, ec. Tu bianca e vaga, ec. ne'quali tutti usa il poeta questa voce Candore, conviene avvertire alla Gaimone Talvolta sopra Pelia Olimpo et Osaa, strofa III, ove si riscontrano i versi .... Son vera belle e vera gloria,Vero candore, anzi splendor sereno, Ch'abbaglia occhio terreno. Degni di gran poema o pur d'istoria, Ch'illustri alta memoria.XIV.2. Il Tasso, anche quando in nome di altri scriveva non aspettava, come il Petrarca, d'ispirarsi a cena, ma a quel modo si diportava che vive sempre trasparissero le sue prerogative e la sua bella nominanza. Sebbene in nome d'una Gentildonna, oh! com'è bello, ben condotto ed ottimamente sentito colla qualità tassiana questo Madrigale. Il lampeggiar d'un dolce riso della Bianca per mettere serenità a ogni cosa, che ne' Madrigali della raccolta Resini si tradusse. Il lampeggiar dei bei lumi cortesi,ha per eco nello stesso Madrigale un girar del tranquillo ciglio con una reminiscenza del Canto V della Gerusalemme, St. 64. Lampeggiar d'un dolce riso, trova altri riscontri nelle Rime dell' Autore e basta citare il sonetto Io veggio o parmi, quando in voi m'affisso, ec. non che l'altro Palustri valli ed arenosi lidi, ec. 5. L'impresa era una nave in tempesta col motto Tollit Periculum. 7. Tranquillo ciglio e nel plurale tranquille ciglia. Il Tasso nel sonetto Questa d'Italia bella e nobil figlia ec. E nella Gerusalemme, St. 64 del Canto V: La bella donna, ch'ogni cuor più casto Arder credeva ad un girar di ciglia, ec.XV.2. Faceva l'impresa una lucente stella irradiante una campagna, col motto: Alba Rbfuloet. 3. Arrivante e giustificativo elogio per una donna altrettanto bella che virtuosa quale si fu la Bianca!! Si meditino questi versi: Non Vener no, ma luce alta novella Che di sovrano amor gli animi accende; Quanta serenità da lei discende! E' proprio il caso di ricordare la bellissima testimonianza favorevolissima alla signora Bianca, riferita nella prefazione alla pag. 7. 9. Tregua, ec. è locuzione del Petrarca: Non ho mai tregua di sospir col Sole. Ed il Tasso in chiusa del sonetto Giacca la mia virtù vinta e smarrita, ec. E perchè non fai tregua a'tuoi sospiri E'n queste amate luci asciughi il pianto? Speri forse d'aver più fidi lumi?