Quid novi?

Rime inedite del 500 (XI-2)


Rime inedite del cinquecento (Bologna, Romagnoli - Dall'Acqua, 1918)[12 Di Cesare Caporali]Cesare Caporali in Parnaso così cantò l'ultima sera di Carnevale alla presenza d'Apollo.Questo mondo è un bordelettoCosì succido e sì brutto,Che, se ben lo squadro tutto,Non v'è un palmo in lui di netto.Dal Giappon sino a l'occasoScorre il senso con tal puzzaCh'al fettor l'aria s'appuzza,Si risente ognun ch'ha naso.Chi direbbe che in Parnaso,De le Muse albergo antico,Non si trovi un che pudicoA' dì nostri serbi il petto?Questo mondo, etc.Ciascun grado e condizioneSi rivolge in questa peceE di far ciò che non leceHan per legge le persone.Erra l'uom d'ogni stagione;Ma sì cieco è il CarnovaleChe per bene apprende il male,Per virtù quel ch'è difetto.Questo mondo, etc.Chi s'intruppa fra' veglioni,Chi s'intende fra' veglini,E tra smorti lumiciniTrova scusa per gli urtoni;Altri lascia i balli e i suoniCol desìo d'entrar a parteAl giochetto delle carteSiasi d'Ombre, o Cocconetto.Questo mondo, etc.Quivi l'occhio a poco, a pocoCol mirar cangia figura,E la man corre all'usuraOve a furti ha tempo e loco.Troppo è ver che quando al giocoS'accompagni vario sesso,Se non sempre, segue spessoQualche error sotto il banchetto.Questo mondo, etc.A pietade, a riso, a sdegno,A stupor muove le gentiQuel veder che i più prudentiQuesti giorni han meno ingegno;Ognun sa con qual disegnoL'altra notte il vecchio CatoSenza lume immascheratoS'appiattò dentro quel ghetto.Questo mondo, etc.Chi può dir quanto t'increscaAl pensar qual diano esempioI ministri del tuo tempioCon livrea carnevalesca?Come augel che voli all'escaTal costor corrono in frottaA danzar quando più annottaDelle Pieridi al balletto.Questo mondo, etc.Fin d'Augusto la sorella,Io vo' dir madonna Ottavia,Già canuta e tanto saviaAl teatro applaude anch'ella,E la figlia sua più bellaOggi appunto, come s'usa,Guida seco alla confusaNel casino e sul palchetto.Questo mondo, etc.Ma sarebbe il men de' mali,Se, passati i dì di Bacco,Ad un viver sì vigliaccoRinunziassero i mortali.Il bell'è che a' sensi fraliPer nutrir tale appetitoL'uom per mesi ha stabilitoNe' villaggi alzarsi il letto,Questo mondo, etc.Que' solazzi, que' convitiQuelle ariette, quelle stanze,Quelle tante mescolanzeDi non mogli e non mariti,Que' sussurri, quegli inviti,Con que' casi fatti a studioD'onestà se sian preludio,Febo, a te me ne rimetto.Questo mondo, etc.Cade Lesbia, e par che avegnaIl cader per accidente;Ma lo fa perché repenteCorra Ortensio e la sostegna;Con Alceo Clori si sdegnaE tra i lauri affretta il piede;Ma s'accorge ch'ei la vedePrima ch'entri nel boschetto.Questo mondo, etc.Tutto al solito corteseMena in villa una mendicaOppillata, e la nutricaMecenate a proprie spese;Ma la gente del paeseCh'è salata e pare scioccaCol parlarne a mezza boccaDà di ciò qualche sospetto.Questo mondo, etc.Ma di Pindo entro le muraRitorniamo a dar di vista,E de cor, se non t'attrista,Penetriam l'iniqua arsura.Di colomba oggi ha figuraLa lascivia, e sotto il voltoDi pietà si vede accoltoQuesto mostro maledetto.Questo mondo, etc.Marco Bruto è curatoreDi tre povere orfanelle,E minaccia chi di quelleArdirà tentar l'onore;Ma il burchiello, che a sett'oreSi appostò nel loro albergo,Scopre a tutti senza zergoDel tutor qual sia l'affetto.Questo mondo, etc.Belisario orbato e lippo,Se due soldi in grazia chiede,Sente darsi per mercede:Su, va in pace da Crisippo,Ma se Laide d'AristippoGira un guardo lagrimoso,Ei di lei fatto pietosoLa conduce al gabinetto.Questo mondo, etc.Se i Platoni e gli EpitettiCon esempi e dogmi rariAmmaestran li scolari,Si fan puri all'opre, ai detti;Ma se avvien ch'Apicio dettiContinenze a Porzia, a Livia,Chi scorretto è per lasciviaCome altrui farà corretto?Questo mondo, etc.Io mi rido poi di quelli,Come sai, che a Frine accantoCon un libro si dan vantoDi cacciare i farfarelli.Son fornaci i Mongibelli,Di star presso han per consiglio,Fin Zenone a tal periglioD'avvampar sarìa costretto.Questo mondo, etc.Di Calliope nel giardinoL'altro giorno vidi assisaUna donna alla divisaLinda al par d'un armellino.Quanto a lei più m'avvicinoVedo ch'è Pantasilea,Cui toccar Codro voleaIl moderno grembialetto.Questo mondo, etc.Con lasciva ipocrisiaCopre il cor l'umana schiatta,Dentro impura, e fuori intatta,Empia l'alma, e il volto pia.Né facella così riaSolo a' giovani arde il fianco;Ma de' vecchi in sen non mancoTale ardor trova ricetto.Questo mondo, etc.Sai che Seneca si sdegnaContra il vizio e li fa guerra,E cacciarlo fin sotterraAgli antipodi s'ingegna;Caste leggi a Giulia insegna,Ma il trovarsi testa a testaSempre seco il manifestaPer contrario al suo precetto.Questo mondo, etc.Se in tuo nome dico a CottaChe da sé licenzi Drusa,Con bel modo se ne scusaCh'è nipote e sempliciotta.Oh rei tempi! età corrotta,Che le macchie occulta e celaSotto il vel di parentelaDel tuo sangue, o sangue infetto.Questo mondo, etc.Soprintende alla fortezzaD'Astrea un tal che Cippo ha nomeE la moglie, non so come,Gli fa scala a tanta altezza,Tratta acciar la mano avvezzaA trattar ignobil arte,E chi nulla sa di MarteCinge spada, innalza elmetto.Questo mondo, etc.Del Boccaccio alla FiammettaCuriose guida la destra,Quando a scriver l'ammaestraChe ha per mal che sia solettaA sonar la girometta;Amfione Urania invita,E l'insegna ove le ditaDee posar su lo spinetto.Questo mondo, etc.A Calfurnia è tocco in sorteServa tal, che tra le piumeL'addormenta, e, spento il lume,Col pie' scalzo scende in corte.Non so dir se per le porteMelibeo voglia introdotto,So che a Titiro fa' mottoChe l'attende nel chiassetto.Questo mondo, etc.Muova Filli un piede solo,Esca fuori, o torni in loggia,Chiede il paggio e a lui s'appoggia,E lo tien più che figliolo.Da Talìa nello stanzuoloSi traveste d'ormesino,Perché faccia d'AmorinoSu la scena il Musichetto.Questo mondo, etc.Al candor qualch'ombra recaIl ruzzar che fan confuseCo' poeti e ninfe e museAl trastul di Mosca cieca.Sento dir che Saffo grecaL'altra sera sorrideaQuand'Omero le stringeaSopra gli occhi il fazzoletto.Questo mondo, etc.Amarillide e SulpiziaVan cercando in man del terzoCerto anello, e a quello scherzoSe ne duol la pudicizia.Ei lo fan senza maliziaSì, ma ancor tra scherzi e giochiScocca strali, accende fuochiDi Ciprigna il pargoletto.Questo mondo, etc.Non saprei se biasmo, o lodaMeritar debba coleiChe alla posta degli AcheiTaglia e cuce e dà la soda.Fatte in grazia della modaLe fascette al collo adattaCento volte, e la crovattaRimisura e il manichettoQuesto mondo, etc.L'arcimedico GalenoVisitar sera e mattinaHa per uso Messalina,Che un tumor le cruccia il seno,E non par contento a pienoSe non spalma col buttiroDi man propria quello sciro,Che predice un mal' effetto.Questo mondo, etc.Corre fama che star solaGià Penelope volesse,Or la stanza ov'ella tesseÈ de' Proci aperta scola,Le raccoglie altri la spola,Le rïempie altri il canello,Ogni dì Fabbio e marcelloFan la visita al Drapetto.Questo mondo, etc.Ier' piangea che non s'aprisseSilvia il fondaco di Crasso,Quando a lei rivolse il passo,E per lei Claudio s'afflisse:Non temer, quindi le disse,Che quel serico lavoroChe sì brami, or or t'imploro,E in ciò dir fece un cennetto.Questo mondo, etc.D'Elicona il potestà,Se ricopre quel ribaldo,Se la lite, ingiusto Baldo,A chi ha il torto vinta dà;Questo e quel non tanto il faPer tesor, quanto che pregaTaide entrambi, e incanta e legaL'uno e l'altro, con l'aspetto.Questo mondo, etc.So ben io le merendineChe s'intimano sì spessoSotto gli olmi di Permesso,Chi le guida, ed a che fine.So ben io con le SabinePerché al fosso d'IppocreneSu le quattro se ne vieneMesser Romolo in farsetto.Questo mondo, etc.Rodopea solleva in testaQuella sua mobil boscaglia,Dimmi tu, Delio, a che vagliaSu la fronte una tal cresta.Forse vuol che intorno a questaFrascherìa dispieghi l'aliQualche allocco, a fin che caliDalla frasca al trabocchetto?Questo mondo, etc.V'è di peggio. A che più tardiIl castigo, o Febo, agli empi?Vedi pur ne' propri tempiCenni, scherzi e risi e sguardi.Ozïoso l'arco e i dardiNon tener più fra le mani,Fa tremar questi profaniCh'han sì poco a te rispetto.Questo mondo, etc.Fa che resti fulminatoChi ti fa cotanta ingiuria,Un mercato di lussuriaNon sia Delfo a te sacrato;Soffrirai de' Clodi a latoLe Popee tra incensi e faci?Dall'altar sarà che ad AciGalatea volga l'occhietto?Questo mondo, etc.Stian le vergini di DeloFisse in casa, o scorran Porto,Ai delubri per diportoVa la donna, e non per zelo,Quando avvampa estivo il cieloNon lasciar che all'aria oscuraLà di Focide alle muraSi frequenti quel tempietto.Questo mondo, etc.Se portato per LibetroÈ di Cibele il ritratto,Senza legge, ecco ad un trattoTutto Pindo andarli dietro.Mosso allor da un umor tetroFuor del seno il cor mi scoppiaNel veder che lì s'accoppiaSpesso al pallio il guarneletto.Questo mondo, etc.Non è albergo in Lesbo doveNon rinnovisi il ritornoDi quel sempre lieto giornoQuando nacque in Creta Giove;Ivi a' nembi il popol piove,O di fare appunto imitaCiò che fa quando s'irritaNella gabbia l'augelletto.Questo mondo, etc.Vanno a gara le personeDove a doppio il son s'ascolta,E la turba ov'è più foltaFa maggior la confusione.Per ritrarne divozioneNon si corre al dì festivo,Non ha l'uom per fine il divo;Ma la diva ha per oggetto.Questo mondo, etc.Uno scrupol mi rimane,Che d'aprirtelo ho desìo;Tu m'ascolta, o biondo dio,Né lasciar mie preci vane;Perché tanto e sera e maneAlcibiade, e certi taliFan dimora alle Vestali?Qual di ciò fai tu concetto?Questo mondo, etc.Ma qui taccio, o magno sire,E noiarti io più non oso;S'io peccai da curïoso,Tu perdona a tanto ardire;Altre cose avrei da dire,Ma le serbo nel pensiero.A tal'un ch'ha in odio il veroParrà troppo quel ch'ho detto.Questo mondo, etc.Tratte da: Rime inedite del cinquecento (Bologna, Romagnoli - Dall'Acqua, 1918)