Quid novi?

Tasso madrigali 36-40


Cinquanta madrigali inediti del Signor Torquato Tassoalla Granduchessa Bianca Cappello nei MediciFirenze, Tipografia di M. Ricci, Via Sant' Antonino, 9, 1871.36Ecco l'Alba ecco il Sole, Inchinatevi pur novelle erbette, E voi destate, aurette, Col dolce mormorar gigli e viole; Sì bel mattin spuntar giammai non suole. Dal Sol mai tanta luce non si sparse; Ma qual in terra apparse Alba novella Che fa nel Ciel sembrar l'altra men bella? 37All'apparir di nova Alba celeste L'altra si discolora: Mirate il bel sereno ella ne indora! L'altra nel Ciel di tenebre si veste. S'acquetan le tempeste Ov'ella il Sol de' suoi begli occhi gira, L'altra d'invidia tinta ne sospira. 38Se più che'n Cielo il Sole Quaggiù l'Alba riluce. Dal Sol com'ella suole La luna haver non vuole homai più luce, Che senno esser non crede, S'a quel che splende più, splendor non chiede. 39Se più che 'n Cielo il Sole Quaggiù l'ALBA risplende, L'Alba s'al ben oprar gli animi accende, Se la Bianc'Alba in terra è nuovo Sole, Dalla Bianc'Alba vuole, E non dal Sol, la Luna ombrosa e mesta Che la Bianc'Alba di splendor la vesta. 40Dall' Alba e non dal Sole, Anzi dal Sol l'oscura Luna mia Suo lume haver desia. Dal Sol ch' innanzi l'Alba, Anzi coll'Alba apparir suole;Dal Sol dall'ALBA il vuole.Annotazioni ai Cinquanta madrigali inediti.XXXVI. 1. Ecco falba, ecco il dì che in se ritorna, ec. Principio d*un sonetto del Tasso per l'incoronazione del papa Aldobrandini, Clemente VIII.3. Ricorda quel Sonetto deir Autore Aura ch'or quinci scherzi or quindi voli, ec .4. Come a'gigli sarian miste viole, ec. Gerusalemme St. 69, Canto XII. XXXVIII. 6. Il Tasso nella Gerusalemme St. 30, Canto II: Ho petto anch'io che ad una morte crede Di bastar solo e compagnia non chiede. XXXIX. 3. sospira al pensiero in chiusa del Madrigale XXXI: Un raggio eterno di virtù risplende. Che l'alme illustri all'alte imprese accende. XL. 2. Potrebbe interpretarsi il Tasso stesso, che supplicando la granduchessa chiedeva però il favore del di lei marito. La luna non avendo luce che per il sole, fidava il poeta, che dal principe assistito, avrebbe aiutata in valevole guisa la sua fortuna se non la sua ambizione; e mancante di quell'appoggio si considerava come nulla.