Quid novi?

Il Dittamondo (6-10)


Il Dittamondodi Fazio degli UbertiLIBRO SESTOCAPITOLO X"Ventiquattro anni tre mila dugento passati eran dal principio del mondo in fino ad Abraam, ch’or ti rammento. Costui si può dir che fu il secondo, dopo Noè, piú amato da Dio 5 e piú di ciascun vizio puro e mondo. Tare fu il padre e per quello che io truovi, ché il vero n’ho cercato a punto, lo nono fu di Sem, che poi seguio. Lungo sarebbe a dir di punto in punto ciò che si scrive e legge di lui, per che passo oltre e nel piú bel fo punto. Due buon fratelli si vide costui: l’un si disse Nachor, l’altro Aran, secondo che ho compreso per altrui. 15 Prima abitò in Caldea; poi in Haran apresso stette, come li fu ditto, in fin che fu la fame in Chanaan. Indi partito, passò in Egitto; Sara, sua sposa, si disse sorella, 20 temendo che, per lei, non fosse afflitto. Tanto era gentil cosa, onesta e bella, che piacque a Faraon; ma Dio non volse ch’avesse arbitrio di giacer con ella. E, stato un tempo, a dietro si rivolse 25 nel suo paese, e, come a Sara piacque, Agar sua ancilla a concubina tolse. Apresso, di costei Ismael nacque; poscia di Sara, come l’angiol disse, ebbe Isaac, quando con lei giacque. 30 Qui non ti conto quanto contradisse agli angioli Abraam, con dolce verbo, che Sodoma e Gomorra non perisse. Qui non ti conto l’onta e ’l gran proverbo che dal popol bestiale Loth sofferse 35 per lo peccato orribile e acerbo. Qui non ti conto com la terra aperse, né quanto dal ciel piovve foco e solfo, né tutte le cittá ch’al fondo amerse. Ma se di lá andremo, vedrai il golfo 40 dispettoso a mirar, che manifesta se ’l miracolo fu piú che qui nol fo. O bestial gente, matta e disonesta, vaga del vizio, stringi il freno al male, fuggi qui il biasmo e di Dio la tempesta. 45 Qui passo a dir com si converse in sale quella di Loth; e le figlie perché lo inebriaro e condussono a tale. Qui passo a dir come Abraam da sé partí Agar e Ismael e passo 50 se parte o no al dipartir li fe’. Qui come Iddio comandò a dir lasso che del figliuol facesse sacrifizio e perché poi nol volse ancor trapasso. Qui passo a dir onde venne al suo ospizio 55 Rebecca a Isaac, che ebbe a sposo, per darti de’ figliuoli chiaro indizio. Due gemelli fe’: il primo fu piloso e nominato dal padre Esaú, vago di caccia, altero e disdegnoso; 60 Iacob l’altro e nota come fu: costui tenea il fratel per lo piede, quasi a dire: non ire innanzi tu. Giusto visse con pura e buona fede; Laban li dié, dopo lunga fatica, 65 Rachel e Lia, in cambio di mercede. Di queste due spose e d’altra amica Ruben, Gad, Aser e Giuda uscí, de’ quali il seme suo hai per rubrica, Nephtali, Manasse, Simeon, Leví, 70 Issachar, Zabulon, Iosep apresso e Beniamin, che l’ultimo seguí. Ioseppo fu ne la citerna messo, venduto poi e in Egitto menato, comperato da Putifar adesso. 75 Ahi, vizio cieco, brutto e scelerato, lussuria, senza modo e senza legge sí come vento, dal voler portato! Paura né minacce ti corregge amor di compagnia con bella vista, né mal, né morte, che di te si legge. Questo dich’io per quella falsa e trista che Iosep accusò, che preso stette in fin ch’onor, per lo suo senno, acquista. Dispose il sogno de le sette e sette 85 vacche a Faraone, onde in tal grazia li venne, che poi tutto li credette. Poco tempo apresso questo spazia, che ’l padre coi figliuoi a lui sen gio, lo qual ciascun di gran ricchezze sazia. 90 E stato un tempo, Iacob morio e nel campo Efron, sí com’elli volse, dov’era il padre suo, si soppellio.Assai fu pianto, tanto a’ suoi ne dolse".