Quid novi?

Tune ... audes occidere


"Tune, re, audes occidere Valerium Sampierum!?!?!? Te possinammazzattent!!!!". Così ho detto giorni or sono a quella cosa lì, a quella vecchiaccia vestita di nero, che era venuta a cercare di rompermi le scatole.Gli storici devono aver apprezzato tali mie parole famose, al punto da inventarsi un aneddoto -che viene piazzato attorno all'anno 87-86 a.c.- in cui analogo motto viene attribuito niente di meno che a Caio Mario.Narra la storia che, inseguito e raggiunto in una palude, sita nei pressi di Minturno, da un sicario inviato da Silla, Mario, con sguardo gelido ed impassibile, apostrofò il gallo che lo aveva scoperto con le parole "Tune, homo, audes occidere Caium Marium!": e tu, uomo, avresti l'ardire di uccidere Caio Mario? Il sicario rimase talmente colpito dalle parole e dallo sguardo di Mario che, gettata la spada, si dileguò.