Quid novi?

Rime del Berni 7-8


7Capitolo de' GhiozziO sacri, eccelsi e gloriosi ghiozzi,o sopra gli altri pesci egregi tantoquanto de gli altri più goffi e più rozzi,datemi grazia ch'io vi lodi alquanto,alzando al ciel la vostra leggiadria,di cui per tutto il mondo avete il vanto.Voi sète il mio piacer, la vita mia;per voi, quand'io vi veggio, ogni mia penacessa et ogni fastidio passa via.Benedetto sia il fiume che vi mena:o chiaro, ameno e piacevol Vergigno,in te non venga mai tòsco né piena,poi che tu se' sì grato e sì benignoe te ci mostri assai meglior vicinoche quel che mena sol erba e macigno.Sia benedetto appresso anco Nardino,Dio lo mantenga e dìali ciò ch'e' vuole,cacio, gran, carnesecca et olio e vino,e facciagli le doti alle figliuole,acciò ch'altro non facci che pigliarvicol bucinetto e colle vangaiuole.Io vorrei pur cominciare a lodarvi,ma non so s'io haverò tanto cervelloch'io possa degnamente satisfarvi.Quando io veggio Nardin con quel piattellovenir a casa e con la sua balestraio grido come un pazzo: "Vèllo, vèllo";e alzando verso lui la mano destra,tanta allegrezza mi s'avventa al corech'io mi son per gittar dalla finestra.Poi mi vo verso lui con gran furore,correndo sempre e sempre mai gridando,come si fa d'intorno a chi si more.Poi ch'io v'ho visti, io vo considerandovostre fattezze tutte, a parte a parte,come chi va le stelle astrolagando.Certo Natura in voi mise grand'arteper far un animal cotanto degnoda esser scritto in cento millia carte.La prima loda vostra, il primo segnoch'io trovo, è quel ch'avendo voi gran testaè forza che voi abbiate un grande ingegno;la cagion per l'effetto è manifesta:un gran coltel vuol una gran guainaet un grand'orinale una gran vesta.Segue da questa un'altra disciplina,ch'avendo ingegno e del cervello a iosa,è forza voi abbiate gran dottrina.A me pare un miracolo, una cosache 'n tutti gli animal mai non trovossicosì stupenda né maravigliosa:questa per un miracol contar possi,e pur si vede e tutto il giorno avviene,che voi sète meglior quanto più grossi.Se così fussin fatte le baleneo' ceti o' lucci o' buovi o' lionfanti,so che le cose passarebbon bene.O pesci senza lische, o pesci santi,agevoli, gentil, piacevoloni,da comperarvi a vista et a contanti!Ma per non far più lunghi i mei sermoni,provar vi possa chi non v'ha provati,come voi sète in ogni modo buoni:caldi, freddi, in tocchetto e marinati.8Capitolo dell'anguilleS'io avessi le lingue a mille a millee fussi tutto bocca, labra e denti,io non direi le laudi dell'anguille;non le direbbon tutti i miei parenti,che son, che sono stati e che saranno,dico i futuri, i passati e' presenti;quei che son oggi vivi non le sanno,quei che son morti non l'hanno sapute,quei c'hanno a esser non le saperanno.L'anguille non son troppo conosciutee sarebbon chiamate un nuovo pesceda un che più non l'avesse vedute.Vivace bestia che nell'acqua crescee vive in terra e in acqua, e in acqua e in terra,entra a sua posta ove la vòle et esce,potrebbesi chiamarla Vinciguerra,ch'ella sguizza per forza e passa viaquant'un più con la man la stringe e serra.Chi s'intendesse di geometriavedrebbe ch'all'anguilla corrispondela più capace figura che sia.Tutte le cose che son lunghe e tondehanno in se stesse più perfezione,che quelle ove altra forma si nasconde.E`ccene in pronto la dimostrazione,ché ' buchi tondi e le cerchia e l'anellason per le cose di questa ragione.L'anguilla è tutta buona e tutta bella,e se non dispiacesse alla brigata,potria chiamarsi buona robba anch'ella,ché l'è morbida e bianca e delicata,et anche non è punto dispettosa:sentesi al tasto quando l'è trovata.Sta nella mota il più del tempo ascosa,onde credon alcun ch'ella si pascae non esca così per ogni cosa,com'esce il barbo e com'esce la lascaet escon bene spesso anch'i ranocchie gli altri pesci c'hanno della frasca.Questo è perché l'è savia et apre gli occhi,ha gravità di capo e di cervello,sa far i fatti suoi me' che gli sciocchi.Credo che se l'anguilla fusse uccelloe mantenesse questa condizione,sarebbe proprio una fatica avéllo,perché la fugge la conversazionee pur con gli altri pesci non s'impaccia,sta solitaria e tien riputazione.Pur poi che 'l capo a qualch'una si stiacciafra tanti affanni, Dio le benedicaet a loro et a noi bon pro ci faccia.Sia benedetto ciò che le nutrica:fiumi, fossati, fonti, pozzi e laghi,e chiunque dura a pigliarle fatica.E tutti quei che son del pescar vaghiDio gli mantenga sempre mai gagliardie per me del lor merito gli paghi.Benedetto sia tu, Matteo Lombardi,che pigli queste anguille e da'le a noi;Cristo ti leghi e sant'Anton ti guardi,che guarda i porci e le pecore e' buoi;dìeti senza principio e senza finech'abbi da lavorar quanto tu vuoi;e tiri a sé tre delle tue bambine,o veramente faccia lor la dota,et or l'allievi che le son piccine;i pegni dalla corte ti riscuota,disoblighiti i tuoi mallevadorie caviti del fango e della mota,acciò che tu attenda a' tuoi lavorie non senta mai più doglie né pene;paghiti i birri, accordi i creditorie facciati in effetto un uom da bene.