Quid novi?

Monte Gennaro ...


Monte Gennaro un sabato pomeriggioDove potrò trovareun ruscello,un prato verdeche mi parlino;dove potrò capiredi essere anch'iouna creatura?Dietro casa mia,in lontananza,distinguouna sottile catena di montiattraverso la foschia.Intravedodei pennacchi bianchi,forse la neve;più che vedere,immagino,là in fondo,lontano,su quelle cimedietro casa mia.Da un impercettibile teporesulle mie guanceintuiscola luce del sole.E' inverno;tra pocole luci dei lampioni,per strada,si accenderannoed il sole se ne andrà,senza lasciare in metracce di rimpianto.Per un istantei banchi del mercato,sotto il mio balcone,sono rimasti in silenzio;ora ricomincianoa vociare,a muoversi,a vivere della stessa vitache intuisco agitarsidentro i palazziche circondano la mia casa.Ma tuttoè così lontano;come i montiche intravedolà in fondo, lontano.Sento il fischio di un treno,in quella direzione;dalla ferroviavedo alzarsi un filo di fumo.Guardando, dal mio balcone,vedo solo palazzi,fumo,ancora palazzi, poi,all'orizzonte,una foschia sempre più densa;dietro ancora, non li vedo più,i monti innevati,i ruscelli, i prati che ora, per me,sono muti.Lentamente il solesi lascia ingoiaredalla casa di fronte alla mia.Valerio Sampieri16 novembre 1970