Quid novi?

Ipse dixit


"Egli lo disse" affermavano i pitagorici allorché volevano esporre un assioma, come tale indiscutibile e da prendere come verità assoluta. La trasposizione latina dell'espressione appartiene, tanto per cambiare, a Cicerone (De natura deorum). Ne tempo la locuzione viene adoperata con riferimento a qualsiasi personaggio di indiscutibile fama ed intelletto, quale, ad esempio, potrebbe essere Me Stesso.Però qui non stiamo parlando di Pitagora, Cicerone, Averroè o Aristotele o Chiccacchiovepare, ma di Totò, del quale riporto alcuni detti.Ho studiato musica per corrispondenza.E' un mare pieno di pericoli pericolosi, per attraversarlo avevo un piano ... ma è scordato.Ho gettato il cognac nel lavandino che faceva glo, glo, glo ... Così adesso ci scrivo una canzone: "Il lavandino ubriaco".Se la mia voce dà fastidio, vuol dire che canterò internamente.Per i campioni sportivi, niente fumo, niente vino e niente donne. Ma allora che vincono a fare?L'ambasciatore del Perù è un perugino.Andai via dai Paesi Bassi perché, essendo troppo bassi, ero costretto a camminare piegato in due.No, a Israele non ci vado. E che ci vado a fare? Io ho bisogno di soldi e quelli non cacciano nemmeno una lira.Una parola di otto lettere: cane, no, due cani.Il toro va preso per le corca. E' vero, ma come faccio a sapere se il mio padrone di casa ce le ha?La madre del vitello è detta volgarmente vacchetta.Chi va a caccia di lupi è un lupanaro.Avevo un gatto da guardia che era una bellezza. Lo tenevo in cassaforte per non fare avvicinare i ladri.A me i gatti neri mi guardano in cagnesco.Era un tipo strano: invece di farsi curare dal medico, andava dal veterinario. Quell'uomo era una vera bestia.Un posto da guardiano del cimitero non si rifiuta: a cimitero donato non si guarda in bocca. E poi in casa c'è un silenzio di tomba.Le battute di cui sopra sono tratte da "Totò - Parli come badi", a cura di Matilde Amorosi con la collaborazione di Liliana De Curtis, Rizzoli, 1994