Quid novi?

Nino e Peppe a le logge


Le note al seguente sonetto del Belli sono tratte dal volumetto -di sole 38 pagine- "Alcune poesie in dialetto romanesco di G. G. Belli scelte ed illustrate dal P. Daniele Olckers o. s. b. ", Monaco, Tipografia accademica F. Straub, 1878.6. Nino e Peppe a le logge. Sicché, Ppeppe, ste logge tante (1) belle Essenno (2) fatte cor colore fino, Se pò ppuro (3) ggiurà ssenza vedelle (4) Che l'ha ddipinte Raffael Durbino. - De che ppaese sarà stato, eh Nino, St'affamoso pittore Raffaelle? - Pe mme, ho inteso chiamallo er Peruggino. - Dunque era de Peruggia, bbagattelle! - A rincontro er padrone de Venanzio, Ch'è un pittore moderno, lo fa esse (5) D'un paesetto che sse (6) chiama Sanzio. - Vorrai di Ccalasanzio. (7) Ebbe, lo scropi (8) Si è vvero o fFarzo, da le bbocche istesse De quelli in porteria de li Scolopi.Giuseppe Gioachino Belli(Sonetto 1747)Note: In questo sonetto due popolani parlando del celebre pittore Raffaello Sanzio fanno a gara in dire degli spropositi. 1. tanto. 2. essendo. 3. si può pure. 4. vederle. 5. essere. 6. si. 7. San Giuseppe Calasanzio nato in Ispagna morì in Roma nel 1648. Egli è fondatore della Congregazione dei Chierici regolari delle scuole pie volgarmente detti Scolopii. Il corpo di questo santo riposa sotto l'altare maggiore della chiesa di S. Pantaleo nel Rione Parione. Neil' annesso convento dei suddetti Scolopii si dava gratuitamente ai giovanetti l'istruzione elementare. 8. scoprilo.