Quid novi?

Un pessce raro


Le note al seguente sonetto del Belli sono tratte dal volumetto -di sole 38 pagine- "Alcune poesie in dialetto romanesco di G. G. Belli scelte ed illustrate dal P. Daniele Olckers o. s. b. ", Monaco, Tipografia accademica F. Straub, 1878.8. Un pessce raro. Tra le trijje, (1) linguattole (2) e sturioni (3) Com' e cquelli che Ttoto magna (4) a ccena, Tra li merluzzi (5) e ll'antri pessci bboni De che l'acqua der mare è ttutta piena, Ce sta un pessce c'ha ttanti de zinnoni, (6) Faccia de donna e ccoda de bbalena, E addorme (7) l'omo co li canti e ssôni E sto pessce se chiama la Serena. (8) Disce er barbiere e ll'antre ggente dotte Che sta Serena tutte le sonate E le cantate sue le fa de notte. Ecco duncue perchè le schitarrate (9) Che ffanno li paini (10) a ste marmotte (11) Le sentimo (12) chiamà le serenate. Giuseppe Gioachino Belli(Sonetto 572)Note: 1. triglia piccolo pesce marino di squisito sapore, (in tedesco Rothbart) già chiamato mullus, onde mullum non edit qui capit dicesi in volgare: non mangia la triglia chi la piglia. 2. linguattola (pleuronectes solea) pesce di mare molto ricercato, estremamente stiacciato ai lati, dai Veneziani chiamato sfogio, dai Toscani soglia e dai Sardi palaja. 3. pesce di mare notissimo la cui carne è di sapore squisito e delle uova di cui si fa il caviale. 4. mangia. 5. piccolo baccalà (Kabeljau) da' Veneziani chiamato Lovo, che si mangia fresco. 6. costruzione col numerale indeterminato "tanto" che già usarono gli antichi Italiani, ora posta fuor d'uso, per la quale il numerale assumeva il genere del sostantivo. Qui invece di tanto di zinnoni. 7. addormenta, fa dormire. 8. vuol dire Sirena. Su questo errore si fonda poi quell' altro sproposito della spiegazione delle serenate. 9. chitarrata, musica che si fa suonando la chitarra. 10. ricercati nel vestire, damerini, vagheggiatori di donne. 11. nome di scherno vale donne di poco senno. 11. sentiamo.