Quid novi?

La santa Pasqua


Le note al seguente sonetto del Belli sono tratte dal volumetto -di sole 38 pagine- "Alcune poesie in dialetto romanesco di G. G. Belli scelte ed illustrate dal P. Daniele Olckers o. s. b. ", Monaco, Tipografia accademica F. Straub, 1878.10. La santa Pasqua. Ecchesce (1) a Ppasqua. Ggià lo vedi, Nino: La tavola è infiorata sana sana (2)D'erba-santa-maria, (3) menta romana, Salvia, (4) perza, (5) viole e trosmarino. (6) Ggià ssò (7) pronti dall' antra sittimana (8) Diesci fiaschetti (9) e un bon baril de vino. Ggià per ggrazzia de Dio fuma er cammino Pe ccelebbrà sta festa a la cristiana. Oggi è Ppasqua, su dunque alegramente! In sta ggiornata nun z'abbadi a spesa E nun ze penzi a gguai un accidente. (10) Brodetto, (11) ova, salame, zuppa ingresa, Carciofoli, granelli e' r rimanente, Tutto a la grolia (12) de la santa Chiesa.Giuseppe Gioachino Belli(Sonetto 1526)Note: 1. eccoci. 2. la parola sano dai romaneschi non è intesa che nel significato intiero. 3. spezie di menta 4. erba di sapore amarognolo e di odore aromatico. 5. persa lo stesso che maggiorano. 6. rosmarino. 7. sono. 8. altra settimana. 9. quando dicesi assolutamente fiaschetti s'intende parlare di vino d'Orvieto e più raramente di aleatico fiorentino. Le osterie dove si vendono tali vini chiamansi fiaschetterie. 10. La voce accidente dal Romanesco è usata come in varie parti della Germania il volgo usa le voci Donnerwetter, Schwerenoth, Gewitterkeil, Krànke. 11. brodetto chiamato anche cordiale è tuorlo d'uovo sbattuto e cotto in brodo aggiuntovi qualche goccia d'agro di limone. 12. gloria.