Quid novi?

Er mercantino a ccampo-de-fiore


Le note al seguente sonetto del Belli sono tratte dal volumetto -di sole 38 pagine- "Alcune poesie in dialetto romanesco di G. G. Belli scelte ed illustrate dal P. Daniele Olckers o. s. b. ", Monaco, Tipografia accademica F. Straub, 1878.12. Er mercantino a ccampo-de-fiore. (1) Cosa volevio (2)? una rezzòla (3) fina? Peppe, cala quel mazzo. A vvoi Fijjola: Eccove equa un brillante de rezzòla Che ppó portalla in testa una reggina.Aibboò (4), nun c'è cottone, aibbò, sposina: La mantengo pe ttutta capicciola (5). L'ultimo prezzo? Una parola sola; E a ttanto l'ho vvennute (6) stammatina.Sentite, o la pijjate o la lassate (7). Faremo un scudo (8), perchè ssete (9) voi. Bbè, ppss, venite equa, ecosa me date?Un quartino (10)! è un pò ppoco, bbella mia. Nun ze cambia moneta, sta ppiù a nnoi . . . Abbasta, nun ve vojjo manna via. Giuseppe Gioachino Belli(Sonetto 1121)Note: Campo di fiore tra la piazza Farnese e la piazza della Cancelleria nel Rione di Regola. 2. volevate. 3. rezzòla chiamasi la reticella, in cui le donne di certi rioni accolgono i cappelli. Pendente essa dalla parte posteriore del capo, vi è stretta da un largo nastro che si annoda sulla fronte con un gran cappio in forma di corna. 4. oibò 5. lo stesso che bavella, cioè tessuto di fili tratti dal bozzolo posto nella caldaia prima di cavarne la seta (in tedesco Flockseide). 6. vendute. 7. lasciate. 8. moneta del valore di 5 franchi e 35 centesimi. 9. siete. 10. un tempo era moneta d'oro del valore d'un quarto di zecchino, poi moneta di convenzione che valeva 5 paoli cioè circa due franchi e sessantacinque centesimi.