Quid novi?

Un quadro d'un banchetto


Le note al seguente sonetto del Belli sono tratte dal volumetto -di sole 38 pagine- "Alcune poesie in dialetto romanesco di G. G. Belli scelte ed illustrate dal P. Daniele Olckers o. s. b. ", Monaco, Tipografia accademica F. Straub, 1878.14. Un quadro d'un banchetto. (1) Ve vojjo ariccontà (2), ssora Pressede (3), Un ber quadro c'ho vvisto stammatina. C'era un vecchio sdrajato, e stava a vvede (4) Co un zacco d'occhi (5) a pasce (6) una vaccina (7). E cc'era puro' un giuvenotto a ssede Co un ciufoletto (8), a ffà una sonatina, Che in testa e ddar carcaggno d'oggni piede Je spuntava un par d'ale de gallina. Mentre che gguardo . . . sento un mommorio (9); M'arivorto (10), e un ziggnore tosto tosto Disce: chi è sta vacca, core mio? E una siggnora che jje stava accosto Li ppronta pronta j'ha arisposto: Io. E vvoi cosa averessivo (11) risposto?Giuseppe Gioachino Belli(Sonetto 1801)Note: 1. In questo sonetto un popolano parla d'un quadro rappresentante una scena mitologica. Io, figlia di Inaco, da Giove sedotta e trasformata in giovenca vien custodita da Argo, il cui corpo secondo la favola era coperto d'occhi, dei quali la metà restavano aperti, mentre gli altri dormivano. Sentendo il popolano il nome proprio Io l'intende in senso del pronome personale della prima persona. 2. raccontare. 3. Prassede 4. vedere 5. occhi senza numero. 6. pascere. 7, vacca giovane. 8. zufoletto, noto strumento di suono acuto e stridulo di cui servonsi i pastori. 9. mormorio. 10. mi rivolgo. 11. avreste.