Quid novi?

Aurora Sanseverina, sonetti


I tre sonetti che seguono, opera di Aurora Sanseverina Gaetani, sono tratti da: "Raccolta di rime di poeti napoletani non piu ancora stampate e dedicate all'Illustriss. ed Eccellentiss. Sig.Girolamo Onero Cavaniglia de' Principi di Troja", nella nuova Stamparia di Domenico-Antonio Parrino a Strada Toledo, all'Insegna del Salvatore, 1602 - 281 pagine, curatore Giovanni Acampora1.Come selvaggia fiera i lumi ardentifugge del Sol, che rasserena il mondo,e della notte l'obblio profondosolitaria sen va tra l'ombre algenti:Tal son'io già, che lungi dalle genti,e dall'alme città fuggo, e m'ascondo,e tra le selve e i miei sospir diffondodi poggio in poggio, all'aure, all'onde, ai venti.Talor d'un rio fu la fioritasedepeso le membra lasse, e al cantar fiocoodo risponder Progne, e Filomena.Così prendendo il cieco mondo a giuoco,cotal sento virtù, che mi rimenaa più felice via, ch'altri non crede.Aurora SanseverinaRaccolta di rime di poeti napoletani non piu ancora stampate e dedicate all'Illustriss. ed Eccellentiss. Sig.Girolamo Onero Cavaniglia de' Principi di Troja, 1602, pag. 1992.Zeffiri molli, aure soavi, e chete,vaghi augelletti, ombre gradite e sole,gigli, ligustri e tremole viole,deh cessi il riso, e al comun duol piangete.Ninfe, voi, che 'n quest'onde albergo aveste,lasciate i dolci balli, e le carole,e accompagnando il suon di chi si duole,sol di mesti cipressi il suol spargete.L'aria, la terra, e 'l mare in duol fia volto,e calzi ogni mio cigno atro coturno,sol rida il Ciel per sì gradito acquisto.Così disse, piangendo, il mio Volturno,quando a lui giunse il suon tra l'onde misto,ch'alta donna regal morte ci ha tolto.Aurora SanseverinaRaccolta di rime di poeti napoletani non piu ancora stampate e dedicate all'Illustriss. ed Eccellentiss. Sig.Girolamo Onero Cavaniglia de' Principi di Troja, 1602, pag. 1993.Già del Sebeto in su la verde rivasorger vegg'io con rilevata fronte,qual'alto pino sopr'altiero monte,l'aspettata virtù, che 'n te fioriva.Questa vuol, ch'io di te cantando scriva,Lucina, che nel bel Castalio fonteme cantando illustrasti, e chiare, e contemie rime fai fin dove il Sole arriva.Felice te, ch'al biondo nume a cantoposando all'ombra del lauro, e del mirto,se' giunto al fin dell'onorata sete.Deh, s'io voglio appressarmi a quelle mete,tu m'addita il sentier, leggiadro spirto,or che le sacre muse t'aman tanto.Aurora SanseverinaRaccolta di rime di poeti napoletani non piu ancora stampate e dedicate all'Illustriss. ed Eccellentiss. Sig.Girolamo Onero Cavaniglia de' Principi di Troja, 1602, pag. 200