Quid novi?

Alcune forme poetiche


Anacreòntica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. anacreontico]. – Odicina o canzonetta d’ispirazione leggera, amorosa, bacchica, in metri brevi e di stile vezzoso, coltivata in Italia nella seconda metà del Cinquecento e poi nel Sei e Settecento: le a. del Chiabrera, del Vittorelli, dei poeti arcadi.(Treccani online)Ballata s. f. [der. di ballare; come antico componimento poetico, è prob. dal provenz. balada; come racconto romantico, è dall’ingl. ballad]....2. Componimento letterario di vario tipo. Si distinguono:a. La b. italiana antica, componimento poetico d’origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone a ballo), e perciò costruito metricamente in modo che le sue parti corrispondano ai movimenti di questa e ai motivi di quello. Lo schema tipico, quale si determinò nei poeti d’arte dell’Italia centrale, nella seconda metà del Duecento, è costituito di versi o tutti endecasillabi o endecasillabi misti con settenarî, così: XY.YX//AB.AB.BC.CX + ritornello. In questo schema i primi quattro versi rappresentano il ritornello (chiamato anche ripresa); gli altri otto formano la stanza, divisa in tre parti: 1° piede (AB), 2° piede (AB) e volta; questa si allaccia ai piedi per mezzo della rima del primo verso, e ha la stessa struttura del ritornello a cui pure è legata con la rima dell’ultimo verso. Dopo la prima stanza si ripete il ritornello; a esso segue la seconda stanza, che ha l’identica struttura della prima, e così di seguito. Il numero delle stanze è generalmente di quattro; ma vi sono ballate formate anche di una stanza sola.b. La b. francese antica, di probabile origine provenzale, appare nei poeti del 13° sec. con strutture metriche ancora variabili, che si fisseranno nel sec. 15°; coltivata con varia fortuna nei secoli seguenti, ricevette nuova vita nell’Ottocento.c. La b. romantica, componimento di natura molto diversa dai due precedenti: è un racconto in versi, per lo più brevi, di carattere fantastico, in uno stile rapido e vivace, e trae origine dall’Inghilterra, dove il termine ballad entrò in uso per designare antichi canti popolari narrativi scozzesi (sec. 11°-15°); è stato uno dei generi letterarî più coltivati del Romanticismo europeo.(Treccani online)Canzóne (ant. canzóna) s. f. [lat. cantio -onis, der. di canere «cantare» (supino cantum)].1. Componimento lirico formato da un numero indeterminato di stanze o strofe (in genere da 5 a 7), costituite a loro volta da un numero vario di endecasillabi, o endecasillabi e settenarî variamente disposti, rimati tra loro; si distingue la c. classica (detta anche c. petrarchesca, dal nome del Petrarca che ne diede esempî mirabili), in cui le stanze hanno tutte lo stesso schema della prima e che si chiude con un commiato o congedo, più breve; e una c. libera (o leopardiana, dal nome del Leopardi), in cui le stanze sono indipendenti l’una dall’altra e l’alternaza dei versi e delle rime segue schemi meno rigidi.2. Canzone a ballo, altro nome della ballata italiana antica (v. ballata).3. Canzoni di gesta (fr. chansons de geste), componimenti francesi medievali di argomento epico.(Treccani online)Sonétto s. m. [dal provenz. ant. sonet, che a sua volta è dal fr. ant. sonet «canzone, canzonetta», der. di son «suono»].Composizione metrica nata in Italia nel Duecento, di carattere prevalentemente lirico, formata di quattordici versi (quasi sempre endecasillabi nella letteratura italiana) distribuiti in due quartine e due terzine, con rime disposte secondo schemi diversi nelle varie epoche e letterature: un s. del Petrarca, dell’Alfieri; i s. del Foscolo, del Carducci. In partic.: s. doppio (o rinterzato), ottenuto con l’inserimento di un settenario dopo ciascuno degli endecasillabi dispari delle quartine e dopo il primo endecasillabo delle terzine; s. settenario, composto di tutti settenarî, usato già nel Trecento; s. caudato (o con la coda), lo stesso che sonettessa. - Dim. sonettino, spesso anche spreg.; accr. sonettóne, per lo più scherz.; pegg. sonettàccio; spreg. sonettùccio e sonettùcolo.(Treccani online)