Quid novi?

Belli: 5 sonetti in italiano


Il bibliagorasteSe mai, ti guardi il ciel, tu fossi attrattoNe' piedi, o peggio, in amendue le mani,E il tuo spendendo in archibusi e caniSpirassi caccia in ogni voce e ogni atto,Non merteresti tu che da' cristianiTi si largisse il titolo di matto?Ebben, qual nome a te credi più adattoSprecando in libri, e libri oltramontani?Senza sentor di lingua anche vulgare,Con un cervel da disgradarne un bue,Libro non v'è che sia per te, compare.Cangia in quisquilie le ricchezze tue,O fa pria qualche studio elementarePer distinguere almen l'uno dal due.Giuseppe Gioachino Belli7 novembre 1843Da "Poesie inedite" di Giuseppe Gioachino Belli Romano, Volume 1", Roma, Tipografia Salviucci 1865, pagina 21La disgraziata sincerità a Clotilde ...Tu comprender non puoi come la siaChe quel felice mentitor di PieroSe per caso talor parli sinceroPerda ogn'influsso e niun fede gli dia.Non ti maravigliar, figliuola mia:Ti chiarirò ben io questo mistero.È perché il falso in bocca sua par vero,E per contrario il ver sembra bugia.Facil cotanto da' suoi labbri pioveLa menzogna per uso e per natura,Ch'egli stesso la crede e si commove.Ma piena d'imbarazzo e di pauraLa verità per vie sì obblique e nòveGoffa procede e fa trista figura.Giuseppe Gioachino Belli7 novembre 1843Da "Poesie inedite" di Giuseppe Gioachino Belli Romano, Volume 1", Roma, Tipografia Salviucci 1865, pagina 22Il valente ingegnereQuello ingegner di cui mi chiedi, o Conte,È un ingegner del più ingegnoso ingegno.Niiun sa meglio di lui dal marmo il legnoScernere all'uopo, e da uan valle un monte.Al sol guardarlo gli si legge in fronteCome il cervel d'alti concetti ha pregno;E se un fosso gli dai fra un regno e un regno,Con pochi travi e' vi getta un ponte.Tu provati a parlar di mari e fiumi:Ti dirà quante botti han d'acqua viva,E in qual si pesca pesce e in qual salumi.Sui laghi poi, lì te lo dò sovrano.Il Fùcino io lodai: Ma non arriva,Ei rispose, a eguagliar quel di Celano.Giuseppe Gioachino Belli10 novembre 1843Da "Poesie inedite" di Giuseppe Gioachino Belli Romano, Volume 1", Roma, Tipografia Salviucci 1865, pagina 23La prosopopea de' viaggiatoriBen vi sapete voi come in vïaggio,Quando i compagni già sianvi amici,Agi vi vanti ognun, senno e lignaggio:Son tutti Carlomagni e federici.E a me occorse un tedesco personaggioCon in fronte due larghe cicatrici,Che spacciarsi in vettura ebbe coraggioPrimo corriere de' ducali ufficî.Seppi alquanto dipoi ch'egli avea postoDi corridore in un gabbione a ruotaPer la cottura del ducale arrosto.Del resto, a gran ragione il poverinoPer prima dignità metteasi in nota;Chè egli fea da secondo un can mastino.Giuseppe Gioachino Belli7 dicembre 1844Da "Poesie inedite" di Giuseppe Gioachino Belli Romano, Volume 1", Roma, Tipografia Salviucci 1865, pagina 24La scelta fra le donneBuone? Distinguo. Ve n'ha buone e belle,E queste l'amo e riverisco tutte.Onoro anche di cuor le buone e brutteMa queste le mi van meno di quelle.Buona era ben la forosetta Rutte;Ma s'ella avea però grinza la pelle,Confusa fra lo stuol de le pulzelleSaria, credo, rimasta al foreutte.S'altre ne troviam poi belle e cattive,Altre cattive e brutte, è una quistioneChe a risolver sarei poco proclive.Brutte e cattive mai; ma in paragoneDe e belle che sian di bontà priveForse preferirei le brutte e buone.Giuseppe Gioachino Belli8 gennaio 1845Da "Poesie inedite" di Giuseppe Gioachino Belli Romano, Volume 1", Roma, Tipografia Salviucci 1865, pagina 25