Quid novi?

Pietro Bembo (Note bio)


Pietro Bembo (Note bio)Sul prestigio, non solo letterario, di Pietro Bembo (1470-1547) non è il caso di soffermarsi, come pure sul significato della sua presenza in apertura della Giolitina, di cui si è già detto nell’ Introduzione (pp. XIV-XIX). Vale forse la pena di ricordare invece che gli ultimi anni della vita di Bembo sono fortemente segnati dalla nomina a cardinale ottenuta nel 1539, che comportò il suo definitivo abbandono del Veneto (a Venezia tornò solo nell’estate del 1543 per le nozze della figlia Elena con Pietro Gradenigo). Per la maggior parte degli anni seguenti Bembo risiedette a Roma, pur mantenendo stretti legami con l’ambiente padovano e lagunare. Ne sono testimonianza le vicende connesse alla pubblicazione di questo manipolo di rime nella Giolitina, di cui venne informato proprio dal genero Pietro Gradenigo. Si tratta di testi per lo più inediti a quell’altezza cronologica, fatta eccezione per tre sonetti già apparsi nel volume Opera nova nella quale si contiene uno Capitulo del signor Marchese del Vasto, Stanze del signor Alvise Gonzaga, Sonetti di monsignor Pietro Bembo e del divino Pietro Aretino, Verona, Cremaschino, 1542 (sono i sonetti 7, 8 e 14 della presente edizione). In ogni caso, le redazioni dei 17 componimenti offerte dal Libro primo si configurano in gran parte come stadi anteriori a quelli poi accolti nelle due edizioni postume delle rime di Bembo apparse entrambe nel 1548 (Roma, Dorico e Venezia, Giolito). G2 presenta inoltre per almeno tre sonetti (7: VARCHI, le vostre carte pure e belle; 8: Ben è quel caldo voler voi ch’io prenda; 16: O Sol, di cui questo bel sole è raggio) varianti consistenti rispetto a G1, che si elencano qui di seguito (insieme a un altro paio relative alla canzone 6 e al sonetto 15): 6, 18: visse certo, e vivea > visse certo, o vivea; 7, 1: le vostre carte pure > le vostre pure carte; 7, 8: spero di viver molto ancho con elle > viver eterno anchor spero con elle; 7, 9: dove indrizzano hora > dove indrizzan’hora; 7, 11: i duo miglior VITTORI > i duo miglior VETTORIO; 7, 13: o sfortunato choro > o fortunato choro (variante accolta a testo nella presente edizione); 7, 14: et tu Fiorenza, che nel centro l’hai > Fiorenza e tu, che nel bel cerchio l’hai; 8, 3: che ’l Taro, il Sile, o l’Arno > che ’l Tebro, il Serchio, et l’Arno; 8, 5: et poi convien, qual io mi sia, ch’intenda > et se vien che ’l mio stile ad altro intenda; 8, 6: ad altra cura, e ’n ciò mi stempro, et scarno > qual egli sia di ch’io mi stempro, e scarno; 8, 7: né quanto posso > né quanto basta; 8, 8: che non adombran > cui non adombran; 8, 9: chi vede il bel lavoro ultimo vostro > chi mira il sacro a lei poema vostro; 8, 12: la quale hoggi risplende tra le prime > c’homai risplenderà tra le due prime; 8, 13: per voi sì come nuovo > Lauretta e Bice, novo; 8, 14: di beltà, di valor chiaro, et sublime > del ciel, come sol chiara, e pur sublime; 15, 8: di foco in calce trita > come di foco in calce; 16, 1: o Sol, di cui questo bel sole è raggio > Sol, del qual è questo gran Sole un raggio; 16, 2: sol per lo qual visibilmente splendi > per cui visibilmente a noi risplendi; 16, 3: se sovra l’opre tue qua giù ti stendi > con quella face, onde le stelle vceendi (sic); 16, 5: da l’alma, ch’a te fa verace homaggio > sgombra de l’alma, ch’a te rende homaggio; 16, 7: sgombra l’antiche nebbie, e tal la rendi > l’antiche nebbie: e sì chiara la rendi.[Paolo Zaja, nelle note a "Rime diverse di molti Eccellentissimi Autori" (a cura di Lodovico Domenichi, Giolito 1545), © Edizioni Res, Prima edizione Ottobre 2001, ISBN 88-85323-37-5]Tre sono le edizioni del Libro primo: 1) Rime diverse di molti eccellentiss. auttori nuovamente raccolte. Libro primo. Con Gratia & Privilegio. In Vinetia appresso Gabriel Giolito di Ferrarii MDXLV; 2) Rime diverse di molti eccellentiss. auttori nuovamente raccolte. Libro primo, con nuova additione ristampato. Con Gratia & Privilegio. In Vinetia appresso Gabriel Giolito di Ferrarii MDXLVI; 3) Rime diverse di molti eccellentiss. auttori nuovamente raccolte. Libro primo con nuova additione ristampato. Con gratia & privilegio. In Vinetia appresso Gabriel Giolito di Ferrarii MDXLIX.Le tre edizioni sono introdotte da una lettera dedicatoria di Lodovico Domenichi Allo Illustriss. S. Don Diego Hurtado di Mendozza, datata "Alli VIII di Novembre MDXLIV Di Vinegia". Nella terza edizione la data risulta modificata nell’anno (MDXLVI), ma non va escluso che si tratti di una semplice inversione delle ultime due cifre e non di una scelta del curatore o dell’editore. Rilevante invece è l’assenza nella terza edizione, che è riproduzione piuttosto fedele della seconda edizione, degli errata corrige, per cui passano sotto silenzio alcuni errori attributivi causati da incidenti tipografici. Anche nella prima edizione, del resto, agli errata sono affidate precisazioni circa la paternità di qualche lirica, oltre ad indicazioni su errori di lezione o su integrazioni testuali. Il passaggio dalla prima edizione alla seconda è caratterizzato da un buon numero di innovazioni, la cui segnalazione è affidata nella seconda edizione alla laconica formula del frontespizio "con nuova additione ristampato". In realtà non solo di addizione si tratta, ma anche di consistente sottrazione, dato che non sono pochi gli autori e i testi espunti nella seconda edizione.