Quid novi?

Aurora Sanseverino


Come selvaggia fiera i lumi ardentiCome selvaggia fiera i lumi ardentifugge del sol che rasserena il mondoe della notte entro l'oblio profondosolitaria sen va tra l'ombre algentital son io che lungi dalle gentie dall'alma città fuggo, e m'ascondoe tra le selve e i miei sospir diffondodi poggio in poggio, all'aure, all'onde, ai venti.Talor d'un rio su la fiorita sedeposo le membra lasse, e al cantar fiocoodo risponder Progne e Filomena.Così prendendo il cieco mondo a giuococotal sento virtù che mi rimenaa più felice via, ch'altri non crede.Aurora SanseverinoZeffiri molli, aure soavi e chete,Zeffiri molli, aure soavi e chete,vaghi uccelletti, ombre gradite e sole,gigli, ligustri e tremule viole,deh, cessi il riso, e al comun duol piangeteninfe, coi ch'n quest'onde albergo avete,lasciate i dolci balli e le carolee accompagnando il suon di chi si duolesol di mesti cipressi il suol spargete.L'aria, la terra, e 'l mare in duol sia voltoe calzi ogni mio cigno altro coturnosol rida il ciel per sì gradito acquisto.Così disse piangendo il mio Volturnoquando a lei giunse il suon tra l'onde mistoch'alta donna regal morte ci ha tolto.Aurora Sanseverino