Quid novi?

San Giuvan-de-ggiuggno


San Giuvan-de-ggiuggnoDomani è Ssan Giuvanni? Ebbè ffío (1) mio,cqua stanotte chi essercita er mestierede streghe, de stregoni e ffattucchierepe la quale (2) er demonio è er loro ddio, (3)se straformeno (4) in bestie; e tte dich’ioc’a la finosomia (5) de quelle fiere,quantunque tutte-quante nere nerece pòi riffigurà (6) ppiú dd’un giudio. (7)E accusì vvanno tutti a Ssan Giuvanni,che llui è er loro Santo protettore,pe la meno che ssia, da un zeimilanni. (8)Ma a mmé, cco ’no scopijjo (9) ar giustacoree un capo-d’ajjo (10) o ddua sott’a li panni,m’hanno da rispettà ccome un Ziggnore.Giuseppe Gioachino Belli15 marzo 1834Sonetto 1095Note:1 Figlio.2 Di questo pronome relativo il romanesco non usa che il femminino singolare, e di questo i soli casi la quale e per la quale.3 I due versi antecedenti sono tratti quasi letteralmente dalla Dottrina del Cardinal Bellarmino.4 Si trasformano.5 Fisonomia.6 Ci puoi raffigurare.7 I giudei passano per abilissimi maliardi.8 Da un seimil’anni.9 Scopiglio.10 Aglio. Alla scopa e all’aglio è attribuito l’onore di predominare le streghe e renderne innocue le malie.