Quid novi?

Guido Novello da Polenta


Rime di Guido Novello da Polenta1Madonna, per virtuteD’ Amor la pena m'è gioja, pensando,Che giusto affanno fa dolce salute,E sempre vive quel che more amando.Questa è la vita, e’l ben, perch’io vi servo,E perchè ’l vostro orgoglio Amor non parteDal cor, ma pur’ innalza il suo potere;Che ’l mio servir col buon pensier comparteIn vostr'onor, per cui disìo conservo;E quanto mi contenta m’ è in piacere.Di Voi così volereM’è tanto d' allegrezza, immaginando,Che sol bontate fa’l servir valere,Nel qual diletto ognor vo pur montando.2Novella gioja il coreMi move d’allegrezzaPer la somma dolcezzaChe tuttor sento per grazia d’ Amore.Più d’ altro amante mi deggio allegrare,E star sempre gioioso;Ch’ Amor per grazia m' ha fatto montareIn stato dignitoso;Et ha dato riposo,Al mio grave languire,Facendomi sentireCon conoscenza il suo gentil valore.3D' Amor non fu già mai veduta cosaTanto leggiadra e bella,Com’ è quella Donzella,Per cui simil disìo nel mio cor posa.Così porto il disìo, come la vista,Che l’ alto immaginar nel cor dipinge;Quando avran gli occhi poi sì dolce vista?Onde foco d’ Amor la mente cinge;Sì che tutt'ardo, che ’l piacer gli acquista,Che sempre in disiar Lei più mi pinge;Sperando in la virtù, che Donna stringeA la mercè verace,Di tal guerra aver pace,Come degno convien, chi chieder l’ osa.4Tanto ha virtù ciascun, quanto intelletto,E valor, quanto in virtù si stende;E tanto ha d’ onor, quanto egl’ intende;Ed amor, quanto egli ha gentil diletto.E dilettar gentil, quanto è l’effettoAdorno del piacer, che nel cor scende;Lo qual’è adorno tanto, quanto splendePer simiglianza del proprio soggetto.Dunqua chi vuol saper quanto d’ onoreAltri si è degno, e di laude perfetta,Guardi di che desio amante ha ’l core.Però ch’ esser felice ogn’ uomo affetta;Ma solamente a quel, che per amoreVerace adopra, tal corona spetta.Guido Novello da Polenta (1290 circa)Trattte da: "Rime scelte de' Poeti Ravennati Antichi, e moderni defunti." Aggiuntevi nel fine le memorie Istoriche spettanti alle loro Vite, ed Opere Poetiche. In Ravenna MDCCXXXIX. Per Antonmaria Landi. Stampat. Camerale ed Arcivesc.GUIDO NOVELLO figlio di Ostasio POLENTANO Cavaliere, il quale, come assicura il Crescimbeni Comment. della Volg. Poes. Vol. II, Part. 2, Lib. 1, n. 77. all’esercizio militare, che sempre professò, aggiunse anche quello delle Lettere, e particolarmente della nostra Poesia nella quale non meno, che nelle armi salì in pregio, e in stima . Rendete celebre il suo Nome per la protezione, ch’ ebbe pel gran Poeta Dante Alighieri. Compose diverse Rime, un Sonetto è stato pubblicato da Leone Allacci nella Raccolta de' Poetia ntichi, e tré ballate ci ha conservato Giangiorgio Trissino, che per la sua leggiadria porta nella Poetica. Saviozzo in un Capitolo sopra Dante Manoscritto nella Ghiasiana Cod.400. fa menzione di Guido, e Giovanni Bocaccio nella Vita di Dante tesse al medesimo nobili Elogi. L’Ubaldini nelle Note ai Documenti d’Amore del Barberino alla parola Dunqua, cita alcune sue Rime esistenti nella Biblioteca Barberina, ma non ho avuto la sorte di ritrovarle. Spogliato della Signoria di Ravenna, e cacciato dalla Città con Rinaldo suo fratello da Ostasio figlio di Bernardino Polentano, si ritirò in Bologna, dove dopo essere stato Capitano di detta Città nell’anno 1323, come osservò il Carrari Storia di Romagna, lasciò di vivere.Ballate trè.D' Amor non fu già mai veduta cosa. Pag. 2.Madonna per virtute. pag. 1.Novella gioja il core. pag. 1.Tanta ha virtù ciascun, quanto intelletto. pag. 2.