Quid novi?

Paolina Secco Suardo


Le AlpiSembran da lungi questi monti un follestuol di Giganti al ciel pronti a far guerra,e tanto il capo loro alto si estollequanto il regno di Stige entra sotterra;Qui Febo indarno appar, che render mollemai non può il ghiaccio, che circonda, e serrale alpestri roccie, onde le nubi attolleEolo, e i suoi venti, e i turbini disserra;Qui il misero Alpigian le sue fatichepiange deluse, nè mai giugne raggiodi Sole estivo a maturar le spighe;Un muto orror qui regna, e sol pel ciecosen delle valli s’ aprono il viaggiogonfi torrenti, che mugghiar fan l' Eco.Contessa Paolina Secco Suardo Grismondi Parnaso Italiano dell'anno 1784, o sia Raccolta di poesie scelte di autori viventi. A spese della Società Enciclopedica di Bologna, pag. 78Mentre questa a me cara eletta sedeMentre questa a me cara eletta sedei guardi miei per ogni parte invitaa vagheggiar superbe opre, cui diedepennello creatore e moto e vita;E or miro Europa, che per l' onde vedefuggir la patria Terra, e che smarritadel Toro mentitor sul dorso chiedecon alte strida a' sordi flutti aita;Or ravvisa colei, che d‘ aspro duolocagion fu a Troia, e or d’ Ettore infelicele membra veggo insanguinre il suolo;Emula anch' io vorrei ..., ma indarno tentoLa ricusante cetra, a cui sol licedi mie pene in amor farsi argomento.Contessa Paolina Secco Suardo Grismondi Parnaso Italiano dell'anno 1784, o sia Raccolta di poesie scelte di autori viventi. A spese della Società Enciclopedica di Bologna, pag. 78