Quid novi?

Er ricurzo


Er ricurzoCh’edè e cche nun è, (1) ecchete un giornoche ffâmio (2) a gatta-sceca-chi-t’ha-ddato, (3)una man de giandarmi se n’entrornocoll’ordine de facce er percurato. (4)Senza dicce nemmanco: si’ ammazzato, (5)aggnédero (6) freganno (7) attorn’attorno;e smòsseno inzinenta er tavolato,ma grazziaddio senza trovacce un corno.Io fesce stenne a ppiazza montanara (8)p’er general Quitolli (9) un mormoriale, (10)che jje l’aggnede a ddà la lavannara,discennoje accusí: «Ssor generale,cuesta pe ddio sagrato è una cagnara:ché de la grazzia eccetera. (11) Pasquale».Note:1 All’improvviso senza sapere che si fosse.2 Facevamo.3 Vedi nota del Sonetto...4 Perquiratur: perquisizione.5 Senza neppur dirci motto, senza pur salutarci.6 Andarono.7 Frugando.8 V. nota del sonetto...9 Il generale Sesto Miollis, già Governatore degli Stati Romani sotto il Governo Napoleonico. Il popolo lo chiamava Miòdine, Quitòllis e Quitòlli.10 Memoriale.11 Finale di tutte le suppliche romane. Giuseppe Giaochino Belli9 ottobre 1830(Sonetto 82)La nota 8 fa riferimento a quella numero 6 del sonetto 1059, che recita: "Il giuoco della gattacieca alla pilaccia si fa bendando una persona, la quale deve in quello stato avanzarsi verso il posto dove prima le si era mostrata in terra una pignatta, e, giunta ove la pignatta si trova, percuoter questa con un bastone."