Quid novi?

Li pericoli der Papato


Li pericoli der PapatoJeri Su’ Santità ccor zu’ bbuffone (1)ggiucanno (2) in ner giardino (3) a la pilaccia (4)(vedi er diavolo mó ddove se caccia!),je successe sto caso bbuggiarone.In ner mentre ggià aveva arte (5) le bbracciala gattasceca (6) pe ccalà er bastone,er Papa s’inchinò ggiú a ppecorone (7)pe llevajje (8) la pila de llí in faccia.Ghitanino (9) che vvedde (10) er zor don Màvero (11)in quell’atto, ffu llesto a strillà: «Ffoco», (12)ma er tortóre (13) era ggià ssopr’ar camàvero. (14)Ecco come finischeno ste ruzze: (15)che la ggente in nell’ímpito (16) der gioco,tira a le pile e ccojje a le cucuzze.Note:1 Monsignor Soglia, grand’Elemosiniere di Corte.2 Giuocando.3 Nel giardino domestico del Vaticano.4 Il giuoco della gattacieca alla pilaccia si fa bendando una persona, la quale deve in quello stato avanzarsi verso il posto dove prima le si era mostrata in terra una pignatta, e, giunta ove la pignatta si trova, percuoter questa con un bastone.5 Alte.6 La gatta cieca: la persona bendata.7 Colle ginocchia e le mani in terra.8 Per levargli.9 Gaetanino Montani, primo cameriere e confidente di S. S. Gregorio xvi.10 Vide.11 Il signor don Mauro: nome del Papa, prima della sua esaltazione.12 Foco: cosí gridasi alla gatta-cieca, quando, smarrita la traccia, va a percuotere in falso od in luogo pericoloso.13 Tortore, con entrambe le o chiuse: rozzo bastone e pesante.14 Al camauro.15 Questi scherzi.16 Nell’impeto.Giuseppe Gioachino Belli15 gennaio 1834(Sonetto 1059)Per il gioco della gattaccia, si veda anche il sonetto numero 82 "Er ricurzo".