Quid novi?

Er callista


Er CallistaI.Come vedono, qui, cari signori,Non si tratta di dire ch'è un inganno,Qui si vende ir rimedio d'un malannoApprovato dai celebri dottori.Non si tratta dei soliti impostoriSu la pubblica piazza, che gli dànnoDei ciafrugli qualunque... Mi diranno:Pe li calli ci so' boni rasori.Si lavora cor ferro!... E che succede?Ch'esce ir sangue e gli viè' come un gonfioreNe l'interno, che gli arovina ir piede.Mentre che qui, cór glasso vegetale.Che s'immassima drento ner dolore,Ir suo piede ritorna ar naturale.II.Dunque, credo, qualunque sia persone,Che si trovasse avere quarche callo,Si crompa ir glasso assieme a l'istruzione,Dove ci dice ir modo d'addoprallo.Che sarebbe, di prende' ir mio cerone,Ch'è ir glasso vegetale, e d'accostalloAr lume, co' la quale operazione,Si sdilinquisce quando sente ir callo.Dopo di che, come gli faccio vede',Lo pòle avvicinare su le deta,Che sarebbe di dire sur suo piede.Come lo pòle dire tanta genteChe ci ha speso la piccola moneta,Dove che ir giorno appresso nun è gnente.Cesare PascarellaSonetti, Casa Editrice Nazionale Roux e Viarengo, Roma-Torino, 1906