Quid novi?

Guido Vieni ...?


Guido Vieni alle corse?Era un motto comunissimo usato dai plebei per canzonare i damerini che andavano sul velocipede. Esso nacque da un caso curiosissimo. Trovandosi una sera al Teatro Quirino una signorina del bel mondo -oggi si direbbe un'orizzontale- questa, fra un atto e l'altro, fissando dal suo palchetto un giovane elegante che si trovava nel palchetto di fronte al suo, gli domandò a voce sommessa: - Guido Vieni alle corse?Le sue parole furono udite dal pubblico, e questo bastò perché tutti, dalla platea alla picconaia, si mettessero a ripetere a voce alta per dar la baia alla signorina. Il teatro diventò un pandemonio. La gazzarra continuò anche terminato lo spettacolo, tal che sulla strada non si sentiva altro che gridare: Guido Vieni alle corse? Guido Vieni alle corse?Così il motto fu appreso dal popolo, il quale, per non sciuparlo, credette bene di applicarlo ai damerini che andavano sul velocipede, i soli che da principio si dedicassero a tale esercizio. Ora questo motto è quasi affatto scomparso, dacché i plebei che canzonavano i paini hanno imparato anch'essi ad andare sul velocipede.Dal motto Guido Vieni alle corse prese il nome di guerra uno de' più graziosi, de' più spiritosi, de' più arguti scrittori di versi romaneschi, il Martellotti, il quale suol firmarsi Guido Vieni.Filippo ChiappiniDa: Vocabolario romanesco, Roma, Il Cubo, 1992