Quid novi?

Li pidocchi arifatti


Li pidocchi arifattiEcco pe' dì si come dice lui,(ma questo no co' me, co' mi' marito)dice: "Io he hosa avevo Signor Vitoquann'era fora? nulla; è a Roma a huidebbo, zio sbirro, d'essermi arihito".Si te viè a ariccontà li trofei suiio je dico a quell'artro aribbambitodije: "che cerchi, li mortacci tui?"Quest'è un fatto: qui a Roma sti fregnonisalischeno su su de punt'in bianco,e noi poi se grattamo li cojoni:'sta fotta ecchela qua come se spiega:che tiengheno la moje a servì ar bancoe frutteno du' buci de bottega.Giggi Zanazzo2 luglio 1880Da: Vox populiNote:Tit.: Pidocchia-arifatta, "si dice così delle persone salite da misero stato (Belli, La sposa ricca del 13 febbraio 1835). Pidocchio rifatto, comunque anche nella parlata volgare di altre regioni, ha il suo equivalente nel toscano "pidocchio riunto". Proverbi romaneschi: Mejo u' ricco spiantato, che un pidocchio rifatto. Poveri aricchiti e minestra ariscallata sanno sempre de tanfo cattivo. Proverbio veneto: La pezo genia xe quela dei refai (Cfr. Zanazzo, Proverbi romaneschi, ecc., cit., p. 220)v.5: Chi parla contraffà scherzosamente la pronunzia toscana.v.6: Li trofei sui = Le sue vittorie, le sue conquistev.7: Aribbambito = Rimbambito, participio passato del verbo italiano "rimbambire, diventare mezzo scemo", "tornare bambino invecchiando"v.12: Fotta = Cosa, Fatto. Ma anche Panzana, Balla, Sciocchezza (cfr. Belli: La quarella d'una regazza del 4/12/1832, Li posti I del 20/1/1833, L'abborto del 17/10/1833)