Quid novi?

Li fanatichi p' er gioco...


"Li fanatichi p' er gioco der pallone", originariamente pubblicato su Orazio Còccola: fojo romanesco, Roma, Tip. editrice industriale, 1894, a firma di Brega (Nino Ilari?)Nel numero 16 del 22 luglio 1894, nell'ultima pagina di "Orazio Còccola", appare un trafiletto che annuncia e reclamizza la pubblicazione dei sonetti: «Li fanatichi p 'er gioco der pallone - In questi giorni Brega, quel tale che, come sapete, suona l'organo, ha pubblicato in un volumetto dieci sonetti, riuscitissimi, sui fanatici per il giuoco del pallone. Il volumetto costa solo 5 centesimi e merita di essere letto tanto più che cita nomi e fatti a tutti conosciuti. Si trova presso tutti i rivenditori di giornali. Sicuri di fare una cosa grata ai nostri lettori, spigoliamo dal libretto due sonetti e li serviamo caldi loro caldi». I sonetti scelti e pubblicati in anteprima sull' «Orazio Còccola» - E jettatore e Er ficcanaso - sono infatti tra i più riusciti.Il libriccino, diffuso nelle edicole, contiene infatti i dieci sonetti di Brega, mentre le ultime paginette sono occupate dalla pubblicità della trattoria della Sora Felicetta [«doppo d'avè' perso o vinto, sia pe' mannè giù la passione che per arifavve la bocca de l'amaro sputato, annate a beve' da la Sora Felicetta a via Poli n. 27 e 28, andove ce trovate er vero vino de Frascati nun più s'ùrtera. Specialità de tutti li giorni: Carciofoli sott'ojo».], dell'edizione per pianoforte e canto della serenata romanesca "A lei!", successo di S. Giovanni 1894, ed infine dello stesso giornale «Orazio Còccola».Il primo sonetto registra i personaggi che, sulle tribune, seguono con più passione e accanimento il gioco: tra i nomi citati ve ne sono alcuni noti, come Lallo Fabrizi, collaboratore come Ilari del giornale «Il Mattacchione», lo stesso Nino Ilari, Ernesto Buonini, l'autore dei ritratti dei giocatori, il celebre tenore Francesco Signorini, Oreste Raffaelli detto "Pippetto" direttore di una compagnia di commedie musicali romane; viene citato anche un Costantino Massi, nel quale si potrebbe forse ravvisare Costantino Maes; altri nomi si riferiscono a personaggi tipici della città come "Sor Pietro l'oste de l'Archetto", Giggi Zuffi, che in altre pagine del giornale viene ricordato come un noto falegname ed ebanista del rione Borgo.Nei sonetti successivi vengono spiegate le regole del gioco e si ricordano le squadre più famose, i Turchini e i Rossi, insieme ai nomi dei campioni: oltre a Giulio Mazzoni e Bruno Banchini, già ricordati nei sonetti di Nino Ilari, si trovano Augusto Frullani, Giovanni Ziotti, Settimio Garbato Silli (Silletto), Giuseppe Marini, Camillo Moggi (Moggetto); di alcuni si ricordano i soprannomi, il Muto (Paolo Berardi) e Cocciamuffa.Negli altri sonetti vengono raffigurati altre macchiette e personaggi caratteristici che affollavano le tribune dello Sferisterio: Gli smagnosi, Er ficcanaso, Er bene informato, E'jettatore. Un altro sonetto, Le cono ... sciute, prende di mira anche il pubblico femminile, in particolare tutte quelle signore che vièngheno ar gioco tutte infiocchettate e cor grugno impiastrato de colore, disposte a spendere per avere i posti migliori e pronte a scommettere su questa o quella squadra.Il giro di scommesse che ruotava intorno alle partite e che, come abbiamo visto, creava problemi di ordine pubblico, è descritto negli ultimi due sonetti: Li scommettitori a partita e La lite ar totalizzatore.Proprio nell'ultimo sonetto si incontrano anche alcuni personaggi della comunità ebraica, riconoscibili dai nomi tradizionali: Esdra, Ezechiello, Sabatina.Indice dei 10 sonetti:Li più fanatichiLa spiegazione (discorsi pe' le scalinate)Gli smagnosiLe cono ... sciuteEr ficcanasoEr bene informatoEr MazzanianoE' jettatoreLi scommettitori a partitaLa lite ar totalizzatoreRegole del pallone.