Quid novi?

L'Iradiddio


L'Iradiddio"Tra li giudii le cose vanno male",Disse er Signore; "l'ommini so' tristi,Le femmine nun tanto pe' la quale;Bisogna arimmedià', nun ce so' Cristi.Un giorno o l'antro co' 'n'acciaccapistiNe spedisco 'na mucchia a l'ospedale...Anzi no; pe' fa' tutto un repulisti,Je manno giù un diluvio universale".Chiamò Noè: "Sèntime, patriarca,Si te la vòi scampà' da l'alluvione,Tiè' 'sti quatrini e comprete 'na barca;Móntece su co' tutta la famija,E appena che comincia lo sgrullone,Scioji le vele, e pija el largo, pija".Antonio MuñozL'Arca de Noè - Poemetto romanescoStaderini Editore - Roma 1940Sonetto I, pag. 11Note [VS]:Acciaccapisto. Trambusto, Confusione. Calca di gente [Chiappini]. Trambusto, Confusione, Parapiglia, Ressa di persone, Pigia pigia. Voce nata dalla fusione dei verbi "acciaccà" e "pistà".Arimmedià. Rimediare. [Ravaro] riporta "arimedià" con una sola r, il che mi sembra più corretto.Giudii - Giudei "Gli Ebrei a Roma parlano un linguaggio che si allontana dal dialetto romanesco propriamente detto. Usano vocaboli ionadattici derivati dalla lingua ebraica, coi quali s'intendono fra loro senza essere intesi dai cristiani; fanno precedere dall'articolo 'lo' i nomi maschili comincianti da consonante, finiscono in 'i' i nomi feminili al numero plurale, e tutto dicono con una cantilena noiosa che si rassomiglia ad una nenia. - Cavallo giudio, modo pleb., cavallo restio - Carciofoli a la giudia, specie di cucinatura dei carciofi - Robba da dasse o da tirasse in faccia a un giudio. Roba di pessima qualità - Giudolò, dim. di Giudeo" [Chiappini]. Giudio - Giudeo, vocabolo usato con valore dispregiativo per: ebreo, e per estensione: avaro, spilorcio, usuraio. Dal lat. judaeus (dall'ebraico jehudi). [Ravaro]'Na mucchia. Una gran quantità. "Quantità imprecisata, ma rilevante, di persone o cose strettamnte ammassate, accatastate l'una sull'altra" [Ravaro].Nun ce so' Cristi. Non c'è nulla da discutere. "Non ci sono vie d'uscita; non ci sono altre soluzioni; è così e non altrimenti. || Belli - Nun ce fu Cristo né Santa Maria" [Ravaro].Ommini. Uomini.Pija el largo, pija. Prendi il largo. In romanesco si una ripetere il verbo in fine di frase, per porre maggior enfasi sul concetto espresso. Si noti che davanti ad "l", l'articolo "er" si trasforma in "el". A volte si trova scritto "e' llargo", raddoppiando l'iniziale del sostantivo.Scioji. Sciogli.Sgrullone. Acquazzone. Piovasco violento, ma di breve durata [Ravaro].Si te la vòi scampà'. Se vuoi salvarti.Tanto pe' la quale. In questo contesto l'espressione significa qualcosa di simile a "non stanno molto meglio, non sono migliori".[Zanazzo]: nun sentisse troppo pe’ la quale vale: non troppo bene in salute.