Quid novi?

Glossarietto belliano 3


AllùmiaIllumina [Teodonio]T1-1115, Li bbeccamorti: "E ssi vva de sto passo, e cqua er Ziggnore / nun allúmina un po’ cquarche ddottore, / la profession der beccamorto è ita."BeccamortoBecchino. [Ravaro]: Normalmente usato come ingiuria, come appellativo offensivo. || Berneri - Questo -dice- sicuro è il beccamorto || Belli - Tu ffai fà un’antra mancia ar beccamorto || Chiappini - Dice, dunque, ch'er capo beccamorto."Nei secoli passati, in Roma, le numerose confraternite che raggruppavano gli esercenti lo stesso mestiere, avevano dalle disposizioni del regolamento, l'assistenza scrupolosa agl'infermi e la sepoltura dei defunti. Questi vincoli umanitari vennero ad affievolirsi, con l'affacciarsi dei tempi moderni, più inclini all'individualizzazione, in maniera tale che l'assistenza e il seppellimento dei morti viene fatto da persone stipendiate. Già ai tempi del Belli questi aspetti negativi apparivano evidenti: i due sonetti belliani sul mestiere, se così vogliamo chiamarlo, del beccamorto indicano come costoro desideravano vivere sulla pelle degli altri ... I due sonetti del Belli, che qui riportiamo sul mestiere del beccamorto, sono di una freschezza e vivacità che manifestano come il poeta sapeva cogliere, dal vivo, degli avvenimenti [sic] ..." [Brano tratto dal capitolo "L'assistenza ai moribondi e il seppellimento dei morti", di: "Vecchi mestieri romani. Origine del nome delle vie e le caratteristiche poesie di G. Belli e curiosità varie. L'E.D.I. - Roma - Centro Studi Storia Locale Roma e Lazio, 1965 (?), pagg. 36-38. Il volumetto è il V numero della serie di una pubblicazione mensile, inizialmente curata da Umberto Maraldi e successivamente dalla storica Libreria di Remo Croce. Per quel che ne so, furono almeno dieci i titoli della Collana "Roma de 'na vorta"].T1-0261, Er beccamorto: "nun dico questo, ch’averebbe torto. / Bell’e bbono è er mestier der beccamorto / quanno Iddio vò mmannà la providenza."T1-1115, Li beccamorti: "tutti attaccati a sta mazzata vita... / Oh vva’ a ffà er beccamorto con amore! / Povera cortra mia! sta llí ammuffita."T1-1115, Li beccamorti: "nun allúmina un po’ cquarche ddottore, / la profession der beccamorto è ita. // L’annata bbona fu in ner disciassette."T1-1115, Li beccamorti: "Bbasta...; chi ssa! Mmatteo disse jjerzera / c’un beccamorto amico suo je scrive / che cc’è cquarche speranza in sto Collèra."T1-0432: strada, e a la bbon’ora / si er beccamorto nun te dà l’alloggio. // T1-0830: norcino, er rigattiere, / er beccamorto, er medico, er cucchiere, / T2-1370: Er beccamorto de casa /// Lo sai chi è cquello che jj’ho ddetto addio / e mm’ha arisposto senza comprimenti?T2-1493: ffai fà un’antra mancia ar beccamorto. // Lassa, dico, li mortiT2-1999: L’incontro der beccamorto /// «Padron Zanti! me sbajjo?» «Ôh ssor Pasquale!». / «Filiscia notte». «Grazzie: bbona sera».T2-2123: ssu lo straporto. // «E ar beccamorto je lo tara er prezzo?»  / «T2-2123: prezzo?»  / «Ôh, in quant’ar beccamorto, don Grigorio / ce sta ssempreCatalettoFeretro, bara.T1-0261, Er beccamorto: "dove l’inverno nun ce more un cane, / e tte se tarla puro er cataletto. // Oh vvedi pe abbuscà un boccon de pane"T1-0055: corca / un cadavero drento ar cataletto; / ecco cqui, ss’ha da vedeT1-0254: ssi un morto va ggiú dar cataletto, / l’anima è seggno che staT1-0446: ch’edè sto trainanà da cataletto? / Varda che bbestie da vennesseT1-0730: un morto steso drento ar cataletto. // Titta crese c’annassiT2-1252: bbrutto vecchio bbavoso cataletto / der zor Mastro-de-Stalla:T2-1431: er monno a cchi ppaga er cataletto! // Mica annò ttrïonfanteT2-1604: pòi stenne in qualunque cataletto; // entri ar teatro cor bijjettoT2-1691: e una torcia de meno ar cataletto. // 1° ottobre 1835 // T2-2211: A vvoi v’abbisoggna un cataletto». // 12 gennaio 1847 //   / CollèraColera [Teodonio]. Il colera dal 1823 in poi aveva flagellato ora l' una o l' altra parte d' Europa, e nel 37 invase davvero anche Roma. - Cfr. il sonetto; L' incontro ecc., 21 genn. 43 [Morandi].T1-1115, Li bbeccamorti: "Bbasta...; chi ssa! Mmatteo disse jjerzera / c’un beccamorto amico suo je scrive / che cc’è cquarche speranza in sto Collèra."CortraColtre [Belli]. Coltre mortuaria [Morandi]T1-1115, Li bbeccamorti: "Oh vva’ a ffà er beccamorto con amore! // Povera cortra mia! sta llí ammuffita. / E ssi vva de sto passo, e cqua er Ziggnore"CuloAno. 96 occorrenze in Belli.Capischi cor culo = Capisci pocoT1-0261, Er beccamorto: "Er beccamorto /// Tu ccapischi cor culo, abbi pascenza: / nun dico questo, ch’averebbe torto."In nerNelT1-1115, Li bbeccamorti: "la profession der beccamorto è ita. // L’annata bbona fu in ner disciassette. / Allora sí, in sta piazza, era un ber vive,"ItaAndata. Pert. pass. del verbo "i".E' itaSe ne è andata (è bell'e finita). [Teodonio]T1-1115, Li bbeccamorti: "nun allúmina un po’ cquarche ddottore, / la profession der beccamorto è ita. // L’annata bbona fu in ner disciassette."JjerzeraIeri seraT1-1115, Li bbeccamorti: "ché li morti fioccaveno a ccarrette. // Bbasta...; chi ssa! Mmatteo disse jjerzera / c’un beccamorto amico suo je scrive"MammanaOstetrica, levatrice. [Belli]: Fu "Lucia Gismondi, detta Gismonda, notissima ostetrica di Roma." [T2-1659. Un pavolo bbuttato: "la pijjai, com’è vvero la Madonna, / pe la sora Ggismonna la mammana."]. In Belli sono 17 le occorrenze del termine.T1-0261, Er beccamorto: "quanto s’ha da pregà Ddio bbenedetto / perché illumini medichi e mmammane!"MazzataAmmazzata, maledetta.T1-1115, Li bbeccamorti: "sto po’ d’aria cattiva è ggià ffinita: / tutti attaccati a sta mazzata vita... / Oh vva’ a ffà er beccamorto con amore!"PacenzaPazienza, tolleranza, capacità di sopportare. 33 occorrenze in Belli.T1-0261, Er beccamorto: "Er beccamorto /// Tu ccapischi cor culo, abbi pascenza: / nun dico questo, ch’averebbe torto."SpicciàFinire. [Ravaro]: Eliminare, togliere, pulire, mettere in ordine, sistemare, districare.Spiccià li cavoli pell'orto = è finita la raccolta, è finito il guadagnoT1-0261, Er beccamorto: "che cquanno er tempo de l’istate è scorto, / sò spicciati li cavoli pell’orto, / e ssi  ppoi vôi maggnà mmagni a ccredenza."Pochi spicci e gnente da spiccià = Non bada: è risoluto nell’operare. [Belli]T2-1016, Li Commedianti: "Tutti ricconi a li vostri paesi. / Però in zaccoccia nun ce n’è uno spiccio, / né un antro da spiccià. Cce semo intesi."T2-1583, Er Cardinale solomíto: "Dio fa ccampana e ccapoccella, e vvede / e ssente tutto, e cce n’ha ppochi spicci / e ggnente da spiccià, ssi llei sce crede."