Quid novi?

Er cotto sporpato


Er cotto sporpato (1)Evviva er zor-Don-Dezzio-co-le-mela!Ste strade sce l’avete ariserciate... (2)Ah, ddiscevo accusí de scèrta tela (3)che sse venneva sulle cantonate.Dite la verità, ttanto ve pela? (4)Sú ffateve usscí er rospo, (5) vommitate: (6)eh vvia, co’ nnoi cucchieri ste frustate? (7)Cascate male assai: (8) semo de vela. (9)Pare che cquanno ve smicciate (10) quellabenedetta-pòzz’-èsse, for dall’occhive vojji schizzà vvia la coratella.Pare c’avete d’aspettà li ggnocchi! (11)V’annerebbe un bocchino, (12) eh sor Brighella?Oh annateve a ccerca cchi vve l’immocchi. (13)Note:1 Innamorato cotto-spolpato.2 Riselciate. Questa si usa con chi passa continuamente sopra una strada per alcun fine.3 Quando chi parla è interrogato sul senso del suo discorso ed egli non vuole rispondere a tuono, dice quello che riporta il verso.4 Vi scotta? (questo amore).5 Parlate.6 Parlate.7 A noi non se ne dànno ad intendere di queste.8 Capitate male.9 Siamo in umore di dar la baja.10 Guardate.11 State a bocca aperta come aspettaste, ecc.12 Vi andrebbe a genio un bocchino? Bocchino: cosa che cade in bocca aperta a riceverla.13 Che ve la imbocchi.Giuseppe Gioachino Belli13 ottobbre 1830 - De Pepp’er tosto(Sonetto 91)Note [Morandi] (Vol. 1, pag. 90):V. 1: zor-Don-Dezzio-co-le-mela! = Si dice comunemente a chi cammina adagio, con tutto il suo comodo.