Quid novi?

La funtana de l'Esedra


La funtana de l'EsedraAmmazza si che bbravo er zor Natale,te descriveva insino li peletti,ch'è ccome dì, ddipigne ne l'aspettipprofonni de 'sta piazza quer che vvale.Pija de piazza Esedra la funtana.Pôi dì che c'è n'è una p'ogni ppiazzae ssó' 'na meravija, anvedi!, ammazza!,da fatte strabbuzzà l'occhi, peddiana!Quela de che pparlamo ha nnéi zzampillirifressi viola, verdi ed arancioniche nnun pôi immagginalli manco a ddilli!'Na nubbe sembreno le gocciolette,e ppare de vedé i'mmezz'a 'st'alonile Naiadi che fanno pirolette.Note:Tit.: Si tratta della Fontana delle Naiadi in Piazza della Repubblica, un tempo (sino al dopoguerra) Piazza dell' Esedra, per celebrare l'architettura delle terme romane. L'esedra è una nicchia semicircolare sovrastata da una cupola e le scale delle Terme di Diocleziano, site di fronte alla fontana, dalla parte opposta rispetto a Via Nazionale, ne costruiscono una imponente.V.1: Er zor Natale è Natale Polci, poeta Romanesco (Giuliano di Roma, 25 dicembre 1897 - Roma, 10 aprile 1988) al quale è intitolata la Biblioteca comunale del suo paese natìo. Polci è autore, tra le tante sue opere, della raccolta di sonetti "Piazze de Roma" (edito per la prima volta nel 1929, e ripubblicato con modifiche nel 1949. Stranamente della edizione del 1929 nessuno mai parla e viene citata soltanto quella del 1949, probabilmente in ossequio ad una immonda ipocrisia di carattere politico).V.2-4: L'immagine vuole indicare come il Polci descrivesse nei dettagli l'essenza della piazza, senza trascurare le minuzie (i peletti) che assumono invece valore per raggiungere il suo scopo.V.6: Si può dire che ce ne è una [di fontana] in ogni piazza.V.8: Da fatte. [Tale] da fartiV.9: De che pparlamo. Della quale stiamo discutendo.V.11: inimmaginabili nemmeno con una accurata descrizioneValerio Sampieri5-6 settembre 2016