Quid novi?

Giuditta


GiudittaBarcollando ella uscì senza vederenulla e nell'aer freddo, inorridita,le parve ancora di sentir le nereispide chiome avvolte fra le dita.Rivide allora, nel pensier, cadereil colpo e rosseggiare la ferita,larga, sul collo e si sentì di fierevisioni di sangue ebra e stordita.
Ma si scosse e guardò: nessun rumores'udia, per l'aria, nell'accampamentofosco al lunare livido biancore.Rise, e discese dritta, a passo lento,con un atroce cantico nel cuorea lunghi sorsi respirando il vento.Ermanno PontiDa: Strenna dei Romanisti 1944, pag. 129Nella foto: Giuditta e Oloferne, di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio (1602 circa)