Quid novi?

Tamiri dipignitrice


CAPITOLO LIV.Tamiri dipignitrice.Tamiri, a suo tempo fu nobile dipignitrice, della cui virtù benchè l’antichità n’abbia forse tolto molto, non gli ha potuto torre ancora la sua nobile nominanza, nè lo suo artifizio. E dicesi, nella nonagesima Olimpiade, che ella fu figliuola di Micone dipintore; ma perchè noi abbiamo letto, che in un tempo furono due Miconi famosi ad Atene amendue dipintori, non è fatto differenza se non in queste poche parole: Ella fu figliuola di quello Micone, che fu chiamato Minore per soprannome. E certo, di quale ella fusse, fu di sì maraviglioso ingegno, che, dispregiati gli esercizj delle donne, seguì l’arte di suo padre. Sicchè, regnando in Macedonia Archelao, acquistò gran gloria nella pintura; intanto che dagli Efesj, appresso dei quali Diana era adorata di speziale onore, fu servata la sua figura dipinta con la propria mano di quella in una tavola, e tenevano come rara: e durando quella in lunghissimo tempo, diede grande testimonianza di questo artificio, che infino a questo tempo pare maravigliosa cosa, e più da lodarla, se noi consideriamo le fusa e gli strumenti dell’arte.
Giovanni BoccaccioDe claris muljeribusVOLGARIZZAMENTODI MAESTRO DONATO ALBANZANI DA CASENTINO[ca. 1336 - fine secolo XIV]