Quid novi?

Vaneggia


VaneggiaVaghi rai di ciglia ardenti,Più lucenti,Che del Sol non sono i rai;Vinti alfin dalla pietate,Mi mirate,Vaghi rai, che tanto amai.Mi mirate, raggi ardenti,Più lucenti,Che del Sol non sono i rai;E dal cor traete fuorcIl dolore,E l’angoscia de' miei guai.Vaghi raggi, or che 'l vedete,Che scorgeteNel profondo del mio seno ?Ivi sol per voi si vedePura fede,Pura fiamma, ond’egli è pieno.
Già tra pianti, tra sospiri,Tra martìriL’arder mio tanto affermai;E voi pur lasciaste al ventoOgni accento,Vaghi rai, chc tanto amai.Ora è vano ogni martìro:S'io sospiro,Il seren vostro turbate;L'arder mio pur non credete,Ma 'l vedeteVinti al fin dalla pietate.O per me gioconda luce,Che m’adduceDel mio cor la pace intera;Sia tranquilla in suo camminoSul mattino,Sia tranquilla in su la sera.Infra i dì sereni e belliEi s’appelliIl più bel di ciascun mese:Ogni musa a dargli vantoDi bel cantoAd ogn'or gli sia cortese.E voi prego, lumi ardenti,Più lucenti,Che del Sol non sono i rai:Di più foco, ov’ei ritorni,Siate adorni,Vaghi rai, che tanto amai.Gabriello Chiabrera