Quid novi?

La Fortuna e la Virtù


La Fortuna e la VirtùVirtù sola vivace sempre splende.Caduca e frale ogni altra cosa giace:Virtù dona quel ben che mai non spiace;Non teme morte in chi virtù s' accende.Virtù fa nobiltà, non come intendeIl vulgo indotto, quella Dea fallaceChe sempre rota, e sì come a lei piace,Stato onore ricchezze toglie e rende.Può far d' un Codro in breve tempo un CrassoFortuna, e può levar in alto statoUn uom qual vuoi di plebe infimo e basso;Ma non può dar al mondo un altro Cato,Col suo giocare e col suo errante passo:Non s' acquista virtù per sorte o fato.Benedetto da CingoliDa: I quattro Poeti italiani, Parigi, 1836, pag. 803Internet culturale riporta quattro opere di Benedetto da Cingoli, che si assume essere morto nel 1495:1-) Sonecti, barzelle, et capitoli del claro poeta B. Cingulo (Impresso in Roma : per maistro Ioanni Besicken, 1503 adi. iii. de febraro)2-) Flamini, Francesco - Due barzellette / di Benedetto da Cingoli ; F. Flamini!Pisa : Mariotti, 1895?!3-) Flamini, Francesco - Al professore Orazio Bacci nel fausto giorno delle sue nozze con la signorina Romilda di Isidoro del Lungo ... / [F. Flamini] Pisa, Tipografia del Cav. F. Mariotti, [1895]4-) Opere del preclarissimo poeta. B. Cingulo nouamente stampate. Con molte piu opere che non sono negli altri: cioe. Sonetti. Barzellette. Capitoli (Impresso in Siena : per Symione di Niccolo & Giouanni di Alixandro librai da Siena, 1511 adi XII di gennaio)Altre brevi notizie su http://www.antiqui.it/doc/personaggi/benedetto.htm ed anche su http://www.treccani.it/enciclopedia/benedetto-da-cingoli_(Dizionario-Biografico)/