Quid novi?

Pecunia non olet


Pecunia non oletI soldi non puzzano; la provenienza dei quattrini non si porta appresso il tanfo di ciò che li ha procurati.Si crede comunemente che "l'inventore" degli orinatoi pubblici, oggi scomparsi, sia stato l'Imperatore Vespasiano, ma non è così.I così detti "vespasiani" devono la loro denominazione ai francesi, i quali adoperarono il nome dell'imperatore al femminile, quale aggettivo. L'edicola che fungeva da orinatoio veniva infatti chiamata colomne vespasianne. Di lì il nome si trasferì in Italia, cambiando genere e diventando sostantivo.
Gli orinatoi esistevano già a Roma prima dell'avvento di Vespasiano, il quale si limitò ad istituire una "tassa sull'orina".La tassa era a carico dei "fullones", i quali sostituivano l'orcio nel quale era raccolta l'urina, che utilizzavano come ammoniaca per lavare i panni. La follatura consisteva nel pestare con i piedi i panni.L'istituzione della tassa lasciò interdetto suo figlio Tito, futuro imperatore, che si stupì con il padre per il fatto di aver istituito una tassa così turpe.Allora Vespasiano prese una moneta, frutto di tale tassa, e, ponendola sotto il naso di Tito, gli domandò quale odore emanasse: nessuno, per l'appunto, donde derivò il detto.