Quid novi?

Lettera d'un arichiamato II


Lettera d'un arichiamatoII. RispostaCaro marito (el venti de febbraro)Miracolo che puro quanno scrivila tua lingua sacrilega ciarriviinfinenta a insultà com'un somaro!Stattene però e arestece, mio caro,che in quanto a me e mi' madre, più ce prividella facciata di quel grugno amaro,più 'sta casa ce pare che rivivi.Si sei contento tu, figurte (1) noi,che già toccamo er celo colle dita!El dispiacere de mi' madre poi! ...Appena uscito tu s'è intesa malee ce s'è tanto tanto impensieritache à messo insino el lutto a l'orinale!Signor Romeo StràccaleNumero 2, Caserma Saristora (2)Via di Santa Maria Nun-campi-n'oraGiggi Zanazzo17 febbraio 1898Da: Bojerie vecchie e noveNote [di Giovanni Orioli]:1. Figurati. - 2. Era ben nota a Roma la caserma Serristori (poi "Luciano Manara", ora Scuola pontificia Pio IX), in via dei Penitenzieri. Per lo scoppio delle mine in questa caserma furono condannati a morte il 24 novembre 1868 e decapitati in Piazza dei Cerchi Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti.