Pietro BemboSonetto scritto nel MDXXI.Già donna, or Dea; nel cui virginal chiostro,Scendendo in terra a sentir caldo e gelo,S'armò per liberarne il Re del cieloDa l'empie man de l'avversario nostro.I pensier tutti e l'uno e l'altro inchiostro,Cangiata veste, e con la mente il pelo,A te rivolgo: e, quel che agli altri celo,Le interne piaghe mie ti scopro e mostro:Sanale; chè puoi farlo: e dammi aitaA salvar l'alma da l'eterno danno;La qual, se dal cammin dritto impedità,Le Sirene gran tempo schernita hanno,Non tardar tu; ché omai della mia vitaSi volge il terzo e cinquantesim'anno.
Pietro Bembo
Pietro BemboSonetto scritto nel MDXXI.Già donna, or Dea; nel cui virginal chiostro,Scendendo in terra a sentir caldo e gelo,S'armò per liberarne il Re del cieloDa l'empie man de l'avversario nostro.I pensier tutti e l'uno e l'altro inchiostro,Cangiata veste, e con la mente il pelo,A te rivolgo: e, quel che agli altri celo,Le interne piaghe mie ti scopro e mostro:Sanale; chè puoi farlo: e dammi aitaA salvar l'alma da l'eterno danno;La qual, se dal cammin dritto impedità,Le Sirene gran tempo schernita hanno,Non tardar tu; ché omai della mia vitaSi volge il terzo e cinquantesim'anno.